Era il 23 febbraio 1992 quando un portiere segnò per la prima volta su azione nel massimo campionato di Serie A: si trattava di Michelangelo Rampulla, allora estremo difensore grigiorosso nel match fra Atalanta e Cremonese. Ventitré anni e due settimane dopo, in Seconda categoria Girone N l’impresa è riuscita anche a Daniel Ghisleri, classe 2000, numero uno dell’Atletico Castiglione al minuto 96 della partita disputata contro il Soave e terminata 2-2. “Devo ancora rendermi conto -sorride Daniel– di cosa mi è successo, è stata una sensazione stranissima al punto tale che non sapevo come esultare. L’emozione è stata grandissima, equivale a quella di un rigore parato e forse di più”. “Prima della punizione -racconta Ghisleri– mi sono buttato in avanti e Mister Vaccari mi ha detto di rimanere in porta ma ho pensato che fosse meglio provarci, come ho fatto in altre occasioni. La palla calciata da Zanardini è spiovuta proprio verso di me e dietro era appostato D’Amico a cui praticamente ho tolto un gol dalla testa. Se avessi sbagliato non so cosa mi avrebbe fatto”. “Dedico questo gol -aggiunge- alla mia fidanzata Lisa e al mio preparatore Sandro Carasi con il quale lavoro ormai da tre anni. Sono felice soprattutto per la squadra, perché abbiamo conquistato un punto d’oro”.
STAGIONE 2024/25
“Siamo reduci -afferma il portiere dell’Atletico– dai play-off della passata stagione e quindi volevamo alzare l’asticella, purtroppo siamo incappati in una stagione altalenante per quanto riguarda il rendimento dei calciatori. Mister Bonazzoli ha pagato sicuramente colpe non sue, in fondo abbiamo una rosa molto giovane e soggetta a numerosi alti e bassi. Mister Vaccari ha trasmesso subito la sua personalità e il suo carisma, tirando fuori il carattere dai ognuno di noi e questo ci sarà utile per centrare l’obiettivo che è la salvezza”. “Personalmente -ricorda Ghisleri– non ricordo una parata in particolare in questi campionato, ma sono riuscito a neutralizzare diversi rigori e in particolare quello a Soave nella gara d’andata che ci ha permesso di portare a casa il pareggio”.
CARRIERA
“Ho iniziato -racconta Daniel– per necessità all’età di 8-9 anni perché quel ruolo era scoperto e poi da lì non mi sono più mosso. Ho fatto tre anni nel settore giovanile della Feralpi Salò e poi ho girato tanto: ho esordito in Promozione con la Vighenzi, successivamente sono stato a Desenzano, Montichiari e infine a Sirmione dove abbiamo vinto il campionato di Seconda. E nell’estate 2023 il trasferimento qui all’Atletico Castiglione dove ho trovato una società nuova e giovane, un bel ambiente dove ci si può esprimere al meglio e tanti compagni che conoscevo già”.
FUORI DAL CAMPO
“Sono nato a Desenzano -conclude- il 27 marzo 2000 e quindi a breve compirò 25 anni anni. Vivo a Carpenedolo, lavoro come idraulico e il mio hobby preferito è la pesca alla carpa. Da tifoso della Juventus, il mio idolo è sempre stato Gianluigi Buffon e poi ho ammirato molto anche Manuel Neuer che ha rivoluzionato il ruolo del portiere. Non sono molto alto per gli standard attuali ma fortunatamente ho i piedi buoni e nel calcio di oggi è molto importante”.
Stefano Aloe