A Palla Ferma: Pisa-Mantova al microscopio

È arrivata anche la prevedibile sconfitta di Pisa a peggiorare ulteriormente la classifica e certificare, una volta di più, lo stato di crisi della squadra biancorossa. Quello che è accaduto da febbraio in poi, con soli 2 punti in 7 partite, è qualcosa di incredibile sotto un certo punto di vista che però inevitabilmente apre la porta a tante discussioni e analisi. Un Mantova che ha messo a nudo una fragilità psicologica, più ancora che tattica, che non gli si riconosceva. Fino a due mesi scarsi fa semmai al gruppo di Possanzini veniva imputata una difficoltà di gestione dei momenti topici della gara, oppure la mancanza di cattiveria agonistica in alcuni frangenti, come sotto porta o in difesa. Ma la squadra era viva, brillante anche nel gioco e nelle ripartenze, costruendo sempre almeno 4-5 occasioni da gol purtroppo sfruttate in minima parte. Ora invece il Mantova é molto più spento, cerca di aggrapparsi alla partita quando la vede scivolare via però si vede che quella voglia di recuperare e di imporre la manovra si è un po’ persa per strada. Per ragioni tecnico-tattiche e anche caratteriali.

 

Non si tratta della forza del Pisa che pure é nettamente superiore. Nel match di andata la squadra virgiliana si trovò sotto di due gol ma ebbe la forza di riportarsi sul 2-2 prima di cedere nuovamente al sorpasso dei toscani per una giocata d’autore. Però la gara fu equilibrata e a differenza di ieri ci fu qualche recriminazione. Per certi tratti é sembrato invece il remake della partita col Frosinone, pure molto più debole dei toscani. É vero che nella ripresa in Ciociaria il Mantova fu maggiormente propositivo tuttavia non diede mai l’impressione di poter rimettere in piedi la gara con sicurezza. Insomma qualcosa é stato smarrito ed occorre ritrovarlo nelle ultime 8 sfide se non si vuole buttare a mare la categoria ed un progetto ancora agli albori.

 

Di certo ci sono responsabilità alle quali nessuno si deve sottrarre. Partendo dalla guida tecnica di Possanzini che almeno nella fase decisiva avrebbe potuto (dovuto) affidarsi ad una formazione più compatta invece di cambiare e ruotare le pedine con troppa facilità. Anche il Ds Botturi, a capo dell’area tecnica, ha dato per scontato in estate che l’organizzazione tattica della squadra potesse sopperire ad oggettivi limiti tecnici di una rosa formata quasi per intero da debuttanti in B. Rinforzandola con elementi che a loro volta, se si eccettua Mancuso, hanno contribuito poco al salto di qualità. Situazione aggravata a gennaio con un atto di presunzione estrema snobbando ad alta voce integrazioni in virtù di una eccessiva sicurezza e fiducia nel gruppo. Non può chiamarsi fuori nemmeno la società perché se è vero che Piccoli non vuole intromettersi nelle questioni tecniche, nell’ottica del suo progetto doveva pretendere che i soldi messi a disposizione dal suo budget, per quanto limitato, fossero spesi per tenere lontani i rischi della retrocessione. Che nella sua progettualità avrebbe ripercussioni pesantissime.

 

Che fare? Posto che Possanzini é stato già confermato fino alla fine, non resta che sperare in un successo che possa dare una scossa ad un Mantova in crisi di identità. Ritrovando così alcune certezze che facevano giocare la squadra liberamente e priva di pressioni. Confezionando di conseguenza giocate che sono ancora nella mente di tutti. Giusto richiamare i giocatori alla loro professionalità però se la questione é mentale il gradino da scalare può essere insormontabile. Il carattere o la grinta o la determinazione non si comprano in farmacia e sono difficilmente allenabili. Anzi, sono proprio quelle caratteristiche che permettono ad un giocatore tecnicamente buono o anche solo discreto di diventare più forte. La paura é che questa squadra finché ha potuto giocare serena mentalmente senza oppressioni di classifica abbia mostrato il suo lato migliore. Quando invece ha dovuto fare risultato per forza con la pressione della retrocessione dietro l’angolo abbia fatto emergere le proprie carenze caratteriali. La speranza é che questa scossa in un modo o nell’altro arrivi, dando un senso ad un finale di stagione negativo e quanto mai preoccupante.

 

 

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