Dopo una vita fra campo e panchina, il ritorno di Carlo Danieli all’Acquanegra assomiglia molto a quello di Claudio Ranieri alla Roma, perché quando il cuore chiama non si può dire di no.
RITORNO ALLA BASE
“Sono stato richiamato alla base -sorride Mister Danieli– ed è stato un piacevole ritorno a casa nel vero senso della parola, dato che il campo sportivo dista appena 50 metri da dove abito. All’epoca del mio addio, con la dirigenza precedente non c’eravamo lasciati benissimo e in tono abbastanza polemico. Sono tornato con grandissimo entusiasmo e la consapevolezza di poter far bene”.
STAGIONE 2024/25
“Ho trovato una squadra -sottolinea il tecnico biancoblu– con uno zoccolo duro importante e la nostra convinzione era che con pochi innesti mirati si potesse raggiungere l’obiettivo dei play-off. Personalmente ero molto fiducioso e devo dire che dopo una grande partenza pensavo si potesse ambire a qualcosa di più, purtroppo abbiamo gettato alle ortiche alcune ghiotte occasioni e poi ci si è messa la sfortuna che ci ha privato a lungo di Gorni, Ternardi e Monti. Senza dimenticare le assenze di Motta, Ceresa e Puddu che ci hanno costretto a reinventare completamente il reparto difensivo e ci sono costate quattro sconfitte consecutive”. “Complimenti a La Piccola Atene -aggiunge- che ha meritato di vincere il campionato. In ottica play-off, vedo il Rapid United come la squadra più in forma e sinceramente preferirei evitarlo ma ritengo che, una volta recuperati tutti i nostri effettivi, anche noi saremo un brutto cliente per tutti”.
LA CARRIERA
“Nella mia lunga carriera di allenatore -racconta Danieli– ho collezionato tante soddisfazioni e qualche delusione. Ho iniziato durante la mia ultima stagione da calciatore a Marcaria, quando mi affidarono la panchina dopo l’esonero del tecnico e successivamente ho frequentato il corso a Cremona. Sono partito dalla mia Acquanegra conquistando la promozione in Prima, poi le altre tappe importanti sono state il Martelli, la Cannetese e la Juniores Nazionale a Montichiari dove sono stato anche il secondo di Mister Ottoni in Serie D. E sono stato anche il vice di Lamberto Tavelli, ex Asola, al Lecco. In anni più recenti, sono stato per cinque stagioni alla Bassa Bresciana e due alla Rapid Olimpia. Sarebbe bellissimo chiudere in bellezza qui nel mio paese con un altro salto di categoria, insieme al mio staff che colgo l’occasione per ringraziare: Graziano Cimarosti, Giovanni Norelli, Daniele Cattapani e Elis Mantovani”. “Come tecnico -continua- non mi sono ispirato a qualcuno in particolare ma ho cercato sempre di studiare, leggere e tenermi aggiornato, cosa che continuo a fare anche oggi. Caratterialmente assomiglio a Serse Cosmi per il temperamento sanguigno e mi piacciono allenatori moderni come De Zerbi”.
FUORI DAL CAMPO
“Essendo nato negli anni 60 -conclude- sono tifoso dell’Inter e a questo ha contribuito notevolmente quel grande campione mantovano che è stato Roberto Boninsegna. Attualmente rivesto la carica di consigliere dell’AIAC ovvero l’Associazione Italiana Allenatori Calcio”.
Stefano Aloe