L’alchimia, nella vita e nei rapporti, ha un peso molto più importante di quanto non possa sembrare. Ci sono coppie che in amore non decollano mai pur condividendo molto come passioni e interessi. Ci sono professori preparatissimi e dotti che non riescono a gestire la classe o a trasmettere alcuna nozione ai loro studenti. Proprio perché a livello di sensibilità non scatta quell’alchimia che permette di creare un clima o una situazione in grado di garantire una evoluzione di una vicenda.
Abbiamo tirato in ballo questo discorso proprio perché il Mantova ci ricorda quegli studenti che si applicano, studiano a memoria durante la settimana didatticamente sono irreprensibili poi però di fronte ad una interrogazione o una prova di verifica sbiancano in volto e spesso non riescono a strappare una sufficienza. Questioni di limiti personali, caratteriali, di ansia, che talvolta possono venire ridotti o aiutati da un insegnante capace di metterti a proprio agio e tirare fuori anche più di quello che hai. Il problema è che Mister Possanzini, a oggi 27 ottobre dopo 9 giornate di campionato, non ha l’alchimia giusta col suo gruppo squadra per uscire da questa situazione. Ergo difende a spada tratta i suoi ragazzi, li gratifica dicendo che in allenamento fanno ottime cose ed in partita meriterebbero di più, però il piatto della classifica continua a piangere fino a farsi drammatico, sportivamente parlando.
Detto questo, l’impressione che si ha è che questo Mantova non sarà mai in grado di andare oltre i propri limiti. Continuerà a vincere le classifiche delle percentuali dei possessi palla, dei passaggi completati ma anche quelle, alla rovescia, del minor numero di gol segnati seppur a fronte del maggior numero di tiri verso la porta. Il calcio esige concretezza, indipendentemente dall’obiettivo che si vuole raggiungere. Ovvero fare gol e non subirne per fare punti, vincere e scalare la classifica. Ad oggi le situazioni che si prospettano alla società sono due: continuare con Possanzini sperando (o con la convinzione) che quanto prima scocchi la scintilla, oppure sostituirlo con un altro tecnico che provi ad entrare nella testa dei giocatori in modo diverso.
Non siamo indovini e naturalmente sappiamo benissimo che quando viene compiuta una scelta saranno poi i fatti a dimostrare se sarà stata giusta oppure no. Di certo questo andamento così negativo sta spegnendo ogni entusiasmo, alimentando critiche anche troppo cattive e soprattutto mantiene il Mantova all’ultima posizione di classifica. La storia che mancano tante partite viene ripetuta dall’inizio del campionato, ora che sono state giocate un quarto di partite la situazione va analizzata in modo diverso. Peccato, perché al di là di qualche eccesso deprecabile il tifoso mantovano non chiede la luna. Non sogna la promozione. Si accontenta di una salvezza in un torneo dignitoso. Oggi non è così e le critiche ci stanno. Alla società il compito di analizzare la situazione e trovare le soluzioni più idonee.
A.S.
N.B. Fotografia pubblicata su gentile concessione di Mantova 1911 che ne detiene la proprietà
