Dieci gol in otto giornate di campionato, 180 reti totali in carriera: sono numeri da record per Pietro Menegollo, centravanti della Casteldariese e principe dei bomber mantovani. In ordine cronologico, l’ultima prodezza è arrivata domenica scorsa e ha deciso il difficile match sul campo dell’Union Team San Giorgio.
LA CARRIERA
Classe 1991, cresciuto a Castel D’Ario, nell’estate 2024 Menegollo è tornato al suo paese dove tutto era iniziato da bambino: “Ho cominciato a giocare –ricorda Pietro– con i miei compagni di scuola nell’allora Audace fino a 14 anni e poi le nostre strade si sono divise. Con alcuni tra cui Marco Garutti (Porto 2005) siamo andati a Nogara, altri invece sono passati al S.Egidio S.Pio X, e dopo tre stagioni ho fatto ritorno qui a Castel D’Ario in Seconda categoria nel gennaio 2010”. “A marzo 2011 -prosegue- ho subito un grave infortunio al ginocchio e l’anno successivo sono passato alla Polisportiva Bonferraro dove sono rimasto fino al 2019. Nella stagione 2019/20 interrotta per il Covid ero alla Villimpentese e poi sono tornato al Bonferraro dove in tutto sono stato dodici anni. E alla fine il progetto della Casteldariese e, in particolare, la vicepresidente Sara Slemer che mi ha voluto fortemente, mi hanno convinto a tornare a casa”. “Tra tutti i gol fatti –sottolinea Menegollo– quello più importante è sicuramente il numero 107 con la maglia del Bonferraro perché mi ha permesso di battere il primato precedente di Cavallaro. Fu una domenica molto fortunata per me perché segnai una tripletta sul campo del Sanguinetto”.
STAGIONE 2025/26
“Stiamo andando abbastanza bene -afferma il centravanti della Casteldariese– siamo in zona play-off e se riusciamo a mantenere questo ritmo ci toglieremo parecchie soddisfazioni. Abbiamo affrontato e battuto Pomponesco e San Giorgio che sono fra le favorite quindi possiamo essere ottimisti per il futuro. Io mi sto trovando benissimo con questo gruppo, mi piace allenarmi e stare a contatto con i ragazzi e anche il mio ruolo di veterano che mi impone di dare l’esempio. Finché il fisico risponderà bene e avrò questa voglia, continuerò a giocare e a divertirmi”.
FUORI DAL CAMPO
“La mia vita -conclude- è tutta lavoro e calcio: sono fisioterapista e ho lo studio qui a Castel D’Ario e quando ho finito non vedo l’ora di andare al campo ad allenarmi. Ho sempre giocato di punta e la mia migliore qualità è sempre stata la velocità, per cui riesco a esprimermi al meglio in contropiede. In famiglia siamo sempre stati tifosi del Milan e il mio idolo è Shevchenko, uno degli attaccanti più forti che abbia mai visto”.
