“In fondo non è morto nessuno” diceva il buon Davide Possanzini nel post partita contro la Reggiana commentando la sconfitta interna. Con questo spirito, senza nessuna vena ironica o polemica, va accolto l’esonero del mister dell’esaltante promozione dalla C alla B e della salvezza lo scorso anno. Il calcio è fatto di queste cose e trovate un mister, nella storia, che non sia stato mai sostituito. Spiace certamente dover salutare un tecnico che aveva dato una precisa identità al Mantova, riconoscibile anche ad alti livelli. Purtroppo lo sport è fatto di risultati e quando questi non arrivano alla fine spesso si è costretti a decisioni drastiche. La vita va avanti, per fortuna: per Possanzini che certamente avrà altre chance per dimostrare le sue qualità tecniche, umane e professionali; anche per il Mantova, che dovrà proseguire il suo percorso con un’altra guida e cercare di raggiungere la salvezza che è diventato l’unico vero obiettivo della squadra biancorossa. Al di là delle antipatie, dei punti di vista, delle diversità di vedute il tecnico di Loreto se ne va da vincente. Ha portato la squadra in B tra lo stupore generale, l’ha salvata seppur con qualche difficoltà e quest’anno, comunque se il torneo finisse oggi, avrebbe una chance di mantenere la categoria ai playout. Le dietrologie non servono più: grazie Mister per aver riportato entusiasmo in una piazza depressa ed in bocca al lupo, di cuore, per il tuo futuro.
La vita va avanti, si diceva, con il Mantova nelle mani di Mister Francesco Modesto. Un altro giovane, con poca esperienza in B, a dispetto di chi credeva si puntasse su un allenatore esperto della categoria, una specie di sergente di ferro. “Il dado è tratto” come disse Giulio Cesare, ed ora non resta che guardare a questo nuovo ciclo composto dal Ds Rinaudo e da Mister Modesto. Di certo a maggior ragione ora che cambieranno i meccanismi tattici diventerà fondamentale il mercato di gennaio. Ovvero trovare giocatori funzionali al nuovo disegno a costo anche di qualche partenza eccellente. Con due punti il Mantova sarebbe salvo direttamente quindi non servono follie. Soltanto una lucida presa d’atto della situazione venutasi a creare e la modifica di una rosa che finora non ha reso secondo le aspettative. Per colpa dei giocatori? Forse. Per colpa del mister? Anche. Ma i processi, almeno per un po’, mettiamoli da parte. Ci attende un mese determinante per le sorti attuali e future del club di Viale Te. Ricordando una cosa: che giocatori simbolo del Mantova passato e recente come Caridi, Graziani, Tarana, Spinale, Godeas ed altri ancora arrivarono in biancorosso proprio dal mercato invernale. Dando il via a cicli inaspettati e indimenticabili. Dunque grazie mille di cuore Mister Davide Possanzini e buon lavoro Mister Francesco Modesto. Quella che va messa davanti a tutti é la salvezza del Mantova.
A.S.
