Potrebbero esserci sviluppi positivi per il futuro del Suzzara Sport Club, ma restano alcuni nodi da risolvere. Non è stata ancora chiarita la situazione debitoria. È questa la principale ragione che sta facendo allungare i tempi per arrivare ad una svolta decisiva.
A dare una mano al presidente Enzo Palvarini, che per il 30 giugno prossimo lascerà la società bianconera, si sta facendo avanti una cordata reggiana con la mediazione di Massimo Bertazzoni, presidente della Riese calcio, società che milita nella Promozione reggiana. L’interesse per far uscire dall’impasse la società bianconera c’è, ma prima è necessario risolvere alcune pendenze: il prestito ottenuto dopo la pandemia da Covid-19; il saldo per alcuni ritardi fiscali e un debito dovuto all’acquisto di abbigliamento sportivo.
Si tratta di una cifra per la quale dovrebbe rispondere l’attuale presidente Palvarini per sue precise responsabilità personali. È chiaro che la cordata reggiana, per poter subentrare nella gestione del Suzzara Sport Club, non vuole accollarsi i debiti pregressi ma, anzi, vuole partire bene per poter allestire una buona squadra in grado di disputare una dignitosa Prima categoria per la prossima stagione e poi, eventualmente, gettare le basi per successi sul lungo periodo.
Tifosi e sportivi suzzaresi sono ansiosi di sapere se ci saranno sviluppi e cercano di esorcizzare il timore che tutti gli sforzi fatti fino ad ora, compreso l’aiuto dato nel corso del girone di ritorno da alcuni imprenditori rappresentati dal giornalista Vanni Buttasi, possano essere vanificati con lo spettro di cadere in Terza categoria.
Più di una volta il presidente Enzo Palvarini è stato invitato e sollecitato a comunicare pubblicamente su quanto ammonta il passivo della società quantomeno per fare chiarezza ma si è sempre rifiutato dicendo che avrebbe mostrato i libri contabili solo a chi si fosse davvero presentato e con intenzioni serie. Una strategia mirata a non incorrere negli errori della scorsa stagione, dopo il dietrofront della Soccer University.
m.p.