In attesa di sapere con certezza se la sfida tra Carrarese e Mantova si disputerà allo Stadio dei Marmi della città apuana, in fase di ristrutturazione, oppure all’Arena Garibaldi di Pisa dove finora hanno giocato i gialloazzurri, vale la pena ricordare che le ultime gare ufficiali tra le due squadre risalgono al torneo di Serie C1, Girone A, 1993/94.
CAMPIONATO DA RICORDARE
Sono dunque ben 31 anni che toscani e virgiliani non si affrontano per gare di campionato. In una stagione in cui le due squadre vissero una specie di confronto a distanza proprio nella giornata conclusiva quando il Mantova si giocò la promozione in Serie B. Andiamo con ordine. Era il 31 ottobre 1993 quando la squadra biancorossa allenata da Gianfranco Bellotto si recò allo Stadio dei Marmi per l’ottava giornata. Mantova imbattuto, con un bottino di 14 punti messo a frutto con 3 vittorie e 5 pareggi. Non male per una neopromossa, non abbastanza però per il vulcanico presidente Paolo Grigolo che voleva il salto di categoria. Dunque, reduci dal non esaltante pareggio interno con il Como, ai biancorossi serviva un successo sul campo di una buona Carrarese, guidata da Rino Lavezzini che in seguito sarà anche sulla panchina del Mantova, ma non certo costruita per vincere. Invece sotto una pioggerellina fastidiosa andò in scena una gara tutt’altro che esaltante che sembrava avviata al più classico dei nulla di fatto. A poco meno di un quarto d’ora dalla fine il patatrac: punizione dalla distanza di Biagi, deviazione fortuita di Pasa e palla nell’angolino alla destra di Boschin. Il Mantova conobbe la prima sconfitta che fece inalberare Grigolo: il quale nella notte decise di esonerare Bellotto e richiamare Ugo Tomeazzi, non confermato malgrado l’esaltante successo nel torneo di Serie C2.
RITORNO DA CAPOLISTA
La decisione del presidente diede una scossa determinante alla squadra biancorossa che, partita dopo partita, risalì dalle posizioni di centro classifica superando una ad una le rivali. E quando il 20 marzo del 1994 la Carrarese scese al Martelli per la gara di ritorno, il Mantova di Tomeazzi si era appena installato in vetta alla classifica in compagnia del Chievo. Ovviamente bisognava proseguire la corsa battendo gli apuani che però si rivelarono anche in questa occasione un osso durissimo, passando subito in vantaggio al 13′ del primo tempo con una rete di bomber Fermanelli, Biancorossi dunque in rincorsa per quasi tutta la gara, che poteva apparire stregata. Ma nel finale grazie ad un tiro a giro di Marsan nel sette ed un gol di rapina di Clementi il Mantova ribaltò il risultato vincendo 2-1 e restando in testa sempre insieme ai veronesi.
FINALE THRILLING
Purtroppo nelle successive otto giornate i virgiliani persero due punti dal Chievo e si arrivò all’ultimo turno con questa classifica: Chievo 65, Mantova 63. Vale la pena ricordare che era il primo anno in cui la promozione andava solo alla prima: fino all’anno precedente erano due le squadre che andavano direttamente in B, da quella stagione invece vennero inaugurati playoff dalla seconda alla quinta. A parità di punteggio il salto di categoria sarebbe andato al Mantova, che godeva dei migliori scontri diretti col Chievo (1-1, 2-0). I 90′ minuti conclusivi del calendario vedevano la formazione di Tomeazzi al Martelli contro la Triestina, a metà classifica e fuori da qualsiasi gioco. Il Chievo a sua volta se la vedeva contro una squadra senza particolari stimoli, proprio la Carrarese di Lavezzini, ma in trasferta allo Stadio Dei Marmi. A entrambe serviva solo la vittoria: al Mantova per l’affiancamento o il sorpasso in extremis, al Chievo per mantenere i due punti di margine e celebrare così la prima promozione in B della sua storia.
OCCHI AL MARTELLI, ORECCHIE A CARRARA
A Mantova si visse una settimana campale, dopo un campionato che aveva riacceso i sogni di tornare in B dopo ben 21 anni. Servivano solo i tre punti ma anche che il Chievo non facesse altrettanto a Carrara. Per i biancorossi oltre alla promozione, c’era in palio anche buona parte del futuro, tenendo conto delle voci di inadempienze societarie sempre più insistenti. Il piccolo Chievo invece, che nessuno considerava in grado di puntare con decisione alla B, voleva ritagliarsi una pagina di storia. Ai playoff nessuno voleva proprio pensare. Martelli pavesato a festa per una B a lungo sognata, orecchie però indirizzate con le radioline anche in Toscana dove era necessario che gli ospiti non vincessero. Ed al 5′ proprio da Carrara arrivavano ottime notizie, con la rete di Fermanelli su rigore che portava in vantaggio gli apuani. Stadio mantovano in estasi che diventava euforia quando al 25′ Pasa segnava la rete dell’1-0 per i biancorossi. Entusiasmo subito smorzato però dall’immediato pareggio della Triestina su rigore di Marsich. Si andò al riposo con questi risultati: Mantova–Triestina 1-1, Carrarese-Chievo 1-0. Con i veneti che mantenevano comunque un punto di vantaggio sul Mantova.
IN B PER UN SOLO MINUTO
C’erano però altri 45′ minuti da vivere spasmodicamente, con la speranza per entrambe le contendenti di ribaltare il risultato. Finora il Mantova nel duello a distanza era stato in serie B per un solo minuto, tra il gol di Pasa ed il pareggio della Triestina. Nella ripresa al Martelli si giocò ad una porta anche se la squadra di Tomeazzi non era lucida come al solito, trascinandosi la tensione di settimane difficili. Mentre si aspettava la rete della liberazione, si piombò nel dramma tra il 17′ ed il 20′: prima quando Antonioli su punizione agguantò il pareggio per il Chievo a Carrara, poi quando Marsich (ancora lui) firmò al 20′ della ripresa il raddoppio per la Triestina che si portò sul 2-1. A 25′ dal termine la formazione di Malesani aveva 3 punti di vantaggio sui virgiliani ed a questo punto serviva davvero un miracolo. Che il Mantova in qualche modo potesse rimettere sotto la Triestina ci poteva stare, più complicato che il Chievo, ad un passo dalla storia, si facesse rimontare da una Carrarese orgogliosa ma senza grossi stimoli. Infatti i veneti firmarono anche il 2-1 con Gentilini, il Mantova a sua volta prima pareggiò con Clementi poi effettuò il sorpasso con Aguzzoli. Per un 3-2 conclusivo che resta nei ricordi come la più amara delle vittorie. Anche perché poi nel mese successivo perse prima i playoff e poi venne dichiarato fallito dovendo ripartire dai dilettanti.