Partirei dal gol di Radaelli in pieno recupero, non tanto perché ha deciso la partita e già di per sé è importante. Piuttosto perché in una partita tanto intensa e ricca di colpi di scena, soprattutto nel finale, é sintomatica dell’atteggiamento del Mantova. Ritrovato, forse mai perso e comunque caratteristico nel bene e nel male della squadra di Possanzini. Allora era il minuto 95‘ e soli 10 minuti prima Mancuso aveva calciato con un pizzico di esagerata sicurezza sull”incrocio il rigore del possibile 2-1. Poco più di cinque minuti dopo ovvero al 90′ il Brescia si era riportato avanti con un diagonale di Juric poi smentito tra mille polemiche dal Var. Qualsiasi squadra in trasferta e in una gara tanto importante probabilmente si sarebbe accontentata del pareggio ed avrebbe tirato allo scadere intascando un punto che faceva comunque classifica. E invece, e qui sta il coraggio o l’incoscienza il cui confine a volte è labile dei biancorossi: il trio dei giovani Ruocco-Wieser e Radaelli ha continuato a crederci confezionando il gol di una vittoria epocale che ha mandato in delirio la tifoseria.
Posto che gli episodi da sempre hanno fatto la differenza nel calcio, capiamo la rabbia di Mister Maran nel vedersi sfuggire un risultato anche pieno e restare a bocca asciutta. Il Var però in B esiste ed al dl lá delle proiezioni, dei bracci, delle spalle eccetera eccetera, l’analisi ha certificato che era fuorigioco anche per millimetri. In C, dove speriamo nè Brescia né Mantova precipitino il prossimo anno, si accetterebbe nel bene e nel male il giudizio della terna. Infatti per noi, a differenza di una categoria, parliamo di due sport diversi. Perché il risultato volere o volare condiziona tutti i giudizi. Positivi e negativi.
Tornando al Mantova, posto che 6 punti in due gare cambiano la vita, non é cambiato granché né potrebbe succedere dopo 32 gare. Semplicemente la squadra ha ritrovato quel pizzico di coraggio in più, condito anche da una ventata di buona sorte, che ha spinto due scontri diretti dalla sua parte. Guai però a illudersi di avere risolto tutti i problemi. Abbiamo ancora in mente l’ottimismo dilagante del dopo Cittadella-Mantova, altro successo al limite, quando molti si sbilanciavano addirittura in scenari da play-off. Infilando da lì in poi il ciclo più disarmante di questa stagione. Mai come ora dunque non é il caso di fare calcoli o tabelle considerando i 4 incontri casalinghi su 6. Pensiamo ad una gara per volta, indipendentemente dell’avversario, cercando di trovare un equilibrio che muova sempre e comunque la classifica. Consapevoli dei limiti che la squadra ha ma anche dell’organizzazione e dell’intelligenza che può permettere di gestire quest’ultimo mese che è fondamentale per il futuro della squadra e della società biancorossa.