C’è più gioia per aver recuperato uno 0-2 che sembrava segnato ed avrebbe complicato ulteriormente la corsa alla salvezza, oppure rabbia per quel gol tolto dal Var a gara praticamente scaduta che aveva scatenato il delirio per un sorpasso incredibile? Difficile fare un’analisi lucida in una gara che ha messo ancora una volta a dura prova le coronarie dei tifosi del Mantova. Quel che è certo è che la sconfitta sarebbe stata una beffa, contro uno Spezia che anche in 11 contro 11 si era fatto preferire per la qualità e la fisicitá el suo organico e non certo per l’organizzazione di gioco. Ma la B é anche e (forse) soprattutto questa, di conseguenza anche i pochi errori dei virgiliani sono stati subito puniti mentre le tante occasioni costruite e sprecate dai ragazzi di Possanzini rischiavano di pesare parecchio.
Di certo si é visto un Mantova vivo, determinato e quanto mai desideroso di fare punti. Sia in avvio che nella parte restante del match obbligato a rincorrere. L’espulsione di Bertola ha agevolato e spinto i biancorossi a dare sempre di più, però è anche vero che una squadra tanto propositiva e arrembante era tempo che non si vedeva. Peccato perché quei due minuti in cui sembrava che il gol di Cella fosse buono, avevamo già visto il Mantova issato a quota 39 e con una bella fetta di salvezza già in tasca. Purtroppo invece il pareggio è buono e muove la classifica ma costringe in queste 5 gare che restano a dare sempre il meglio per centrare l’obiettivo. Considerando che le ultime due, a Salerno ed in casa con la Carrarese, sono autentici spareggi anticipati.
Sfumata l’illusione, rimane un Mantova che ha conquistato 7 punti su 9 e che sembra stare bene sotto il profilo fisico e mentale. I limiti tecnici purtroppo non possono svanire come neve al sole, quelli caratteriali hanno ricevuto una buona dose di autostima con gli ultimi risultati positivi. Non resta che cavalcare l’onda, dando un’occhiata a quello che saranno capaci di fare gli avversari però restando concentrati sugli impegni di turno. Di certo una B così competitiva a livello di zona retrocessione forse nessuno se l’aspettava. Nessuno vuole retrocedere e neppure il Cosenza, quella messa peggio, lancia segnali di resa. Allora occorre andare avanti a testa bassa, affrontando l’impegno di turno al massimo della concentrazione limando ove possibile i difetti strutturali. E soprattutto portando a casa sempre e comunque dei punti per non fermare la corsa.