Si va profilando un divieto per la tifoseria mantovana nella trasferta di venerdì 25 aprile a Cremona.
Certamente un derby molto sentito, in particolare molto importante per entrambe le squadre impegnate nella promozione in A (Cremonese) e nella salvezza in B (Mantova). L’ONMS, infatti, ha passato la palla al CASMS (Comitato Analisi Sicurezza Manifestazioni Sportive) per quanto riguarda la decisione di autorizzare o meno i tifosi in trasferta e la direzione pare sia quella del divieto.
Al di là della rivalità storica, forse rischia di pesare il fattaccio dell’aggressione ad un tifoso disabile nella gara di andata. Situazione comunque circoscritta, sanata anche dalle scuse del Sindaco di Mantova e per la quale due persone hanno già pagato con un lungo Daspo. Al di lá delle decisioni che verranno prese, che probabilmente penalizzeranno in gran parte chi volesse anche solo pacificamente guardare uno spettacolo di calcio senza averne colpa, una domanda sorge spontanea. Ovvero che senso ha continuare a pretendere biglietti nominali e carte d’identità quando poi la punizione va a investire tutti Indistintamente? Peccato perché se è vero che nessuna squadra vince per la propria tifoseria, queste decisioni univoche sembrano profondamente ingiuste. Indipendentemente da chi, di volta in volta, è costretto a subirle.