Non è un dramma sportivo, ci mancherebbe altro che lo fosse dopo appena tre giornate, tuttavia nel Mantova ci sono dei problemi che sarebbe sciocco e deleterio nascondere. Valutando le quattro gare ufficiali (Coppa Italia compresa) anche i numeri, oltre che le prestazioni, dicono che il trend iniziale della rinnovata squadra di Possanzini è negativo. Tre sconfitte su altrettante trasferte senza segnare nemmeno un gol, successo sofferto in casa contro il Pescara agguantato nel finale.
Ma, come detto, è la manovra che forse preoccupa ulteriormente. Spesso le avversarie trovano contromisure adeguate a frenare la costruzione dal basso di Possanzini e al di là della oggettiva reazione dopo i gol subiti, raramente si ha l’impressione di un Mantova in grado di ribaltare le sorti dell’incontro. Si nota mancanza di ordine, un pizzico di confusione che certamente non aiuta nei momenti difficili e non si vede neppure quello spirito garibaldino che trascinava squadra e tifosi nell’indimenticabile stagione della promozione e pure l’anno scorso.
Si può accettare che qualche innesto del recente mercato estivo non si sia ancora integrato però non sembra un’analisi sufficientemente convincente. Qualcosa va rivisto sia nell’assetto tattico che negli elementi che compongono la formazione. Per due anni Burrai è stato il faro, si è deciso di sostituirlo con Majer ma se lo sloveno non è mai partito titolare viene da pensare che il tecnico non ne sia del tutto convinto. Al punto di far giocare Wieser che non è certo il suo alter ego e non può nemmeno esserlo. Capitolo difesa. Da ben 28 gare in trasferta in tre campionati e Coppa Italia il Mantova subisce sempre e comunque un gol, molti dei quali su calci piazzati. Non sappiamo se sia un record negativo, di certo sarebbe bene porre rimedio a questa situazione che inizia a diventare pesante e creare problemi.
Infine l’attacco. Lo scorso anno si è sopperito alla mancanza di un bomber con le reti degli altri reparti, difesa compresa. Ora a Mensah e Mancuso si è aggiunto Bonfanti, mentre la schiera dei trequartisti è quanto mai folta (Ruocco, Fiori, Caprini, Marras, Bragantini, Galuppini e Falletti). L’impressione è che rispetto allo scorso anno ci possa essere maggiore quantità e forse anche qualità. Sta a Possanzini a questo punto sperimentare e trovare le soluzioni migliori e anche diverse per venire a capo di una situazione critica prima che diventi pesante. C’è un’enormità di tempo per porre rimedio ma si sa anche che a volte si rischia di infilarsi in un tunnel senza via di uscita. Continuiamo dunque a pensare positivo ed a credere che il lavoro alla lunga possa pagare. Ma nel contempo pensiamo anche a battere altre strade se quelle consuete, ora come ora, non portano da nessuna parte.
A.S.
N.B. Fotografia pubblicata su gentile concessione di Mantova 1911 che ne detiene la proprietà