
Nella sala stampa del Martelli il presidente del Mantova Filippo Piccoli ha presentato il nuovo diesse Leandro Rinaudo lasciando poi a lui la parola sul momento difficile dei biancorossi e sul futuro: “Siamo ultimi in classifica –ha esordito Piccoli– la squadra che ha fatto meno gol e ne ha subito di più. Questa è la realtà dei fatti. Questa situazione a dir poco complicata mi ha indotto a prendere una decisione e portare dei cambiamenti. In questo momento vorrei fare comunque un forte ringraziamento a Cristian Botturi perché se in questi ultimi anni il Mantova ha un po’ rialzato la testa dalla sabbia è stato grazie al lavoro di tutti ma soprattutto grazie al suo. Quindi nei suoi confronti c’è un senso di gratitudine che rimarrà per sempre. Non è adesso il tempo di individuare responsabili, lo faremo a fine anno semmai. Anzi, se seguiamo una scala gerarchica il primo colpevole sono io perché sono quello che avalla ogni decisione. Ora serve piuttosto trovare delle soluzioni rapide e veloci per provare ad uscire da questa situazione. Lo devo fare per la città, per il tifosi, per la storia del club ed anche per me, che ho impegnato denaro in questo progetto. Ho individuato in Rinaudo la persona che mi darà una mano ad affrontare questa guerra pesante e di lui mi ha convinto soprattutto la volontà di mettersi in gioco. Prima di lasciargli la parola vorrei non tanto lanciare un appello ai tifosi, sapendo che l’unica medicina per ritrovare l’alchimia è la vittoria. Chiedo solo la massima collaborazione anche della stampa perché farò di tutto, non solamente in termini economici, per salvare il Mantova perché restare in B per noi è di vitale importanza”.
RINAUDO: “SFIDA MOLTO IMPORTANTE ANCHE PER IL MIO FUTURO”
“Avevo incontrato il presidente non molto tempo fa e da mercoledì sera la situazione ha preso un risvolto più concreto. Ero a casa mia, a Palermo, con le certezze della mia famiglia ma ho fatto la valigia in fretta soprattutto perché mi aveva già trasmesso sensazioni positive soprattutto come persona. L’ho visto preoccupato, ci tiene molto a salvare questa vicenda. Mi rendo conto che sarà una battaglia sportiva importante, sarà molto dura perché certamente un problema c’è. Sono stato in piazze come Venezia, Cremonese e Palermo raggiungendo anche qualche risultato. Però questa sfida, in una città storica calcisticamente, dove c’è blasone, un tifo importante ed un blasone di rilievo mi ha stimolato tanto. Ho fatto due anni di contratto col presidente ma per me sono fondamentali i prossimi 8 mesi e sono concentrato solo su quello. Per me era giunto il momento di mettersi in discussione, di intraprendere una sfida che può farmi prendere una direzione determinante. So anche di rischiare parecchio, ve lo dico senza remore, ma è una specie di spartiacque per il mio futuro. Ho tanta pazienza, forza ed energia. Arrivo in un momento particolare ma devo essere lucido nel fare scelte giuste per il bene di tutti. Oggi, con il mio collaboratore Erion Bogdani, nella testa ho solo la partita con la Sampdoria. Da lunedì sarà un altro giorno, cercheremo di capire. Perché le scelte saranno solo ed esclusivamente mie”.
“NO AGLI SVINCOLATI, POSSANZINI L’HO VISTO MOTIVATO PER GENOVA”
“Ho parlato con Possanzini, e stata una chiacchierata molto sincera, leale e diretta. L’ho visto convinto sotto il profilo della personalità e della sua abnegazione al lavoro. Ribadendogli comunque che al di là del lavoro straordinario che ha fatto in questi due anni oggi c’è un problema grosso dal quale non ci si può nascondere. Non volevo prendere decisioni affrettate, figlie dell’isterismo in un momento di scelta che deve essere determinante. Quindi dopo due ore l’ho chiamato per dirgli che in questa prima battaglia a Genova lo volevo al mio fianco. Svincolati? No, gente ferma da un po’ di tempo, seppur brava, potrebbe non portare qualcosa di decisivo in un momento in cui serve immediatezza e prontezza”.
“HO VISTO COMUNQUE UNA SQUADRA VIVA”
“Abbiamo visto solo un allenamento e non possiamo permetterci di dare giudizi definitivi sotto l’aspetto mentale e tecnico. Quando alla fine ho parlato con la squadra ho percepito un gruppo applicato, che ci tiene, viva e che vuole sistemare questo periodo molto difficile. Sono appena arrivato, ci sarà tempo di parlare sotto l’aspetto morale, tattico, motivazionale sempre in linea con l’allenatore”.
“IL FUTURO DI POSSANZINI? PENSIAMO INSIEME ALLA SAMPDORIA PER ORA”
“Ho profondo rispetto per quanto ha fatto Davide Possanzini. Ha vinto attraverso una proposta di gioco inusuale per queste categorie. Io sono nuovo dell’ambiente, mi gioco tantissimo e voglio vedere questi primi allenamenti, questi giorni di ritiro, come si svolge la partita con la Sampdoria. Dobbiamo solo essere concentrati su questa sfida per poi capire cosa c’è da fare o quant’altro”.
“A QUESTA SQUADRA SERVE CONCRETEZZA”
“Nel primo colloquio ho detto ai ragazzi la loro storia, le loro attitudini e qualità. Ho avuto modo di vedere le ultime partite ed onestamente il Mantova avrebbe meritato qualcosa di più. Esiste però un problema grosso, ovvero la concretezza altrimenti diventa enorme. Devo essere credibile, con il gruppo, con il presidente, con la piazza. Ribadisco che la squadra non è morta, qualcosa si muove però occorre risvegliarlo il prima possibile”.
“ALLA GENTE NON LANCIO PROCLAMI, DICO CHE CI METTERÒ SEMPRE LA FACCIA”
“So per esperienza che dove c’è contestazione c’è un ambiente ed una tifoseria che ci tiene. Sarebbe facile lanciare proclami ma se poi non li metto in pratica sarebbe controproducente anche per me. Siccome voglio essere credibile, dico solo che ci metterò l’anima e la faccia affinché si possa uscire da questa situazione. Per rispetto della gente che paga il biglietto”.
A.S.
