Ecco alcuni stralci della conferenza stampa di Mister Possanzini in vista della gara di domani al Martelli-Pata Stadium contro lo Spezia.
SOSTA CI HA PERMESSO DI RECUPERARE GIOCATORI
“È chiaro che venendo da due vittorie consecutive la sosta sembrerebbe arrivata nel momento meno opportuno, in realtà è stata molto positiva perché ci ha permesso di lavorare bene. Il nuovo direttore Rinaudo ci è stato vicino ed ha potuto capire le dinamiche del gruppo, poi abbiamo recuperato alcuni acciaccati tranne Bragantini e Mantovani. Ci sono ancora tante cose da mettere a posto tuttavia ci siamo allenati con la serenità e l’entusiasmo dei risultati. Abbiamo lavorato curando ogni minimo dettaglio: a livello fisico, tecnico, tattico, sulla fase di possesso, su quella difensiva e sui calci da fermo”.
SPEZIA FORTE MA NOI CONCENTRIAMOCI SU NOI STESSI
“Sappiamo il valore dello Spezia, per i risultati che ha fatto lo scorso anno è gli acquisti di questa stagione, pur avendo perso pezzi importanti. A noi interessa l’avversario per studiarlo però la cosa principale è il nostro percorso. Vogliamo proseguire su questa strada con positività. Ovvio che lo Spezia ha dei valori, sarà una squadra ferita per aver cambiato l’allenatore che certamente ha portato cose nuove. Molto tuttavia dipenderà da noi, consapevoli che sappiamo fare buone cose. La squadra è pronta e mi auguro che faccia una buona partita”.
MANTENIAMO L’EQUILIBRIO MENTALE DEI GIORNI PEGGIORI
“È evidente che le vittorie portano felicità ed euforia, mentre nei momenti peggiori di inizio stagione forse iniziava a mancare un pizzico di fiducia. Tuttavia dall’interno noi abbiamo sempre percepito delle cose diverse da quelle che possono apparire fuori. Nel senso che al di là dei risultati negativi, c’è sempre stata tanta consapevolezza nel gruppo di quello che stavamo facendo. Abbiamo cambiato atteggiamento non tanto per come giochiamo, soprattutto perché affrontiamo ogni partita come se fosse una finale. Ci sono pressioni, adesso come prima, tuttavia vi assicuro che anche nei momenti più bui la squadra ha mantenuto calma ed equilibrio. Dobbiamo insistere su questa linea e dare continuità”.
DONADONI ERA IL MIO IDOLO DELL’ADOLESCENZA
“Affrontare e vedere sulla panchina opposta un campione come Donadoni mi fa tornare in mente a quando lo ammiravo in campo con la maglia del Milan e della Nazionale. Sono cresciuto nel mito di Italia 90, un Mondiale che avremmo meritato di vincere e lui era un fuoriclasse assoluto. Col tempo ha dimostrato di saperci fare anche come allenatore, per cui incontrarlo e sfidarlo sarà certamente un grande piacere”.
A.S.
