L’amichevole di oggi pomeriggio a Dimaro (TN) fra il Napoli di Antonio Conte e il Mantova 1911 neopromosso, rievoca quella del lontano agosto 1986 al “Danilo Martelli” terminata 0-0, con protagonista Diego Armando Maradona, fresco Campione del Mondo con l’Argentina ai Mondiali del Messico.
Nell’intervista pubblicata dalla Gazzetta di Mantova, gli ex biancorossi Silvano Mazzi e Giuseppe Manarin ci hanno regalato un interessante amarcord di quella serata vissuta sulle orme de “El Pibe de oro”.
“L’aneddoto più curioso -ha raccontato Mazzi– riguarda il pre partita, quando mister Giorgio Veneri ci comunicò la formazione. Arrivò al numero 10 senza aver fatto il mio nome, quindi pensai di non scendere in campo dall’inizio e invece si girò verso di me e mi disse ‘Tu stasera marchi Maradona’. Il silenzio generale fu interrotto dai miei compagni che si misero tutti a ridere e così io la presi come una sfida e da quel momento ho pensato soltanto a lui, a Diego”. “Salendo le scalette -ha proseguito l’ex mediano biancorosso- vidi lo stadio stracolmo di gente e fu un’emozione grandissima, c’era un’atmosfera da Champions League”. “Ero in totale trance agonistica, non sentivo assolutamente nulla perché ero talmente concentrato su Diego che mi sembrava di stare dentro a una bolla. Ho cercato di limitarlo in ogni modo ma la qualità che lo distingueva da tutti era quel toccare la sfera in continuazione. Io allungavo la gamba verso la palla e lui me la spostava e poi, con il suo baricentro basso, spostarlo era praticamente impossibile”. “Dopo qualche contrasto -ha concluso l’allenatore della Cannetese– qualche hijo de puta da parte sua mi è arrivato ma era inevitabile”.
“Ricordo quella partita soprattutto per la presenza di Maradona -ha affermato Manarin– ed è stato un onore affrontarlo da avversario. Alla fine eravamo tutti contenti perché eravamo riusciti a portare a casa un risultato positivo, ma naturalmente nella mente rimane quel calciatore fantastico che era Diego”. “Giocando a centrocampo gli sono passato vicino in più di un’occasione e la cosa che mi colpì era la rapidità con cui toccava la palla e la capacità di vedere il gioco prima degli altri”. E sul leggendario tunnel ai danni di Maradona, il nuovo responsabile del settore giovanile dello Sporting Club ha concluso sorridendo: “Non è stato proprio così ma ricordo di un’azione in cui l’avevo dribblato”.
Stefano Aloe