Meravigliosi quegli anni ’60. Angelo Benedicto Sormani, oggi 85enne, venne prelevato dal Mantova direttamente in Brasile dove giocava nel Santos di Pelè. Era il 1961 ed in casa biancorossa ci si apprestava a disputare il primo campionato di Serie A dopo l’esaltante cavalcata di quattro promozioni in cinque anni targata Edmondo Fabbri.
In una città entusiasta e con una provincia alle spalle altrettanto euforica, Sormani restò in maglia biancorossa per due anni, centrando sempre la salvezza con un ruolino di 64 presenze e 29 gol. Prima di essere ceduto alla Roma per la somma record (all’epoca) di mezzo miliardo di vecchie lire. Nella sua carriera poi giocò pure una stagione nella Sampdoria, totalizzando 30 presenze con 2 gol. A proposito delle sfide con i blucerchiati, Sormani è solito rivelare un aneddoto: quando nella partita vinta in casa 2-0 il 21 gennaio 1962, con un pizzico di polemica nei confronti di Fabbri che pretendeva da lui sempre di più, realizzò la seconda rete partendo da centrocampo da solo dribblando tutti, compreso il compagno di squadra Mazzero.
Recentemente il quotidiano genovese Secolo XIX lo ha intervistato come doppio ex: “Mantova e Genova sono le città in cui sono nati i miei due figli -ha avuto modo di dire- ed anche per questo hanno un posto speciale nel mio cuore. Vorrei rivedere questa sfida in Serie A, come ai miei tempi. Anche se il calcio di oggi è profondamente cambiato”.