In anteprima dell’incontro Mantova-Palermo di oggi, dopo aver visitato la scorsa settimana Gonzaga col suo club Skegge, rimaniamo nel Basso Mantovano e ci spostiamo di pochi chilometri per andare a San Benedetto Po, sede logistica del Mantova Club “Quei dla basa“, presieduto da Simone Bottazzi.
Ciao Simone, parliamo subito del tuo club: quando è nato, quanti soci avete e che iniziative avete in programma?
“Il nostro club si chiama Quei dlà basa perché, come si può immaginare dal nome, ha la maggior parte dei suoi iscritti provenienti dalla Bassa mantovana. Attualmente abbiamo circa una novantina di iscritti, con ragazzi di Quistello, San Benedetto Po, Quingentole, Pegognaga, Gonzaga, Bondanello, ecc. anche se quest’anno abbiamo avuto diverse adesioni da Mantova città e paesi limitrofi. Siamo nati nell’estate del 2023, quando ancora eravamo ancora destinati alla serie D. Ci siamo trovati in 3 amici in un bar a San Benedetto Po e abbiamo deciso di creare un club dove poter raggruppare ragazzi con la passione per la maglia biancorossa. Indipendentemente dalla categoria, ci eravamo dati come obiettivo quello di provare a ricreare entusiasmo per la squadra della nostra città anche nei nostri paesi, dove la voglia di seguire l’ACM si era un po’ persa. Siamo rimasti sorpresi dalla risposta della gente, ed abbiamo chiuso il primo anno a circa 80 soci. E direi che come primo anno di attività, nonostante erano anni che seguivamo il Mantova, è andato alla grande: un campionato dominato e promozione in Serie B. In programma abbiamo la cena ufficiale del club l’11 novembre e ci stiamo muovendo per organizzare la festa di fine stagione che l’anno scorso ha avuto molto successo. Sicuramente poi durante l’anno proporremo varie iniziative per trovarci e stare in compagnia”.
Siamo reduci dalla partita di Marassi, qual è il tuo commento?
“Purtroppo per la concomitanza con la mia partita, a Marassi non ero presente. Mi dispiace aver perso una trasferta da Serie A. Ho visto le foto e i video dei miei amici, ho letto i racconti e sicuramente, nonostante il risultato, per loro e per tutti i mille cuori virgiliani presenti a Genova è stata una domenica bellissima, da raccontare negli anni che verranno. Per quanto riguarda la partita, ho letto sui giornali che è stato probabilmente il più bel Mantova in trasferta della stagione. Peccato però, che come spesso accade, il bello non porti a risultati concreti. Uscire dal “Ferraris” con la consapevolezza di aver combattuto con una delle candidate alla promozione, è sicuramente una botta di autostima per tutta la squadra. E’ necessario però, dal mio punto di vista, in un campionato equilibrato come quello della Serie B, cominciare anche a badare al sodo e portare a casa anche qualche punto, soprattutto in trasferta”.
Siamo attesi infatti da un ciclo di fuoco, come vedi il prossimo futuro?
“Ci attendono 3 sfide affascinanti: Palermo, Sassuolo e Cremonese. Sicuramente per noi tifosi è un orgoglio poter competere con queste piazze, dopo anni di cocenti delusioni. Giocare due di queste tre partite in casa, potrebbe dare una mano importante alla squadra. Sicuramente noi, come sempre, cercheremo di rendere il Martelli un catino infuocato. Mi auguro di portare a casa più punti possibili da queste sfide, perché credo che con l’organizzazione di gioco che abbiamo, se riusciamo ad abbinare una maggiore concretezza, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni anche contro squadre costruite per obiettivi importanti. Se non si riuscirà a vincere, l’importante, come dico sempre, sarà non perdere. Muovere la classifica ogni giornata, in un campionato cosi, è sempre utile”.
Quali tra i giocatori biancorossi ti hanno finora colpito positivamente?
“Come prima cosa, intendo ringraziare tutti i ragazzi che l’anno scorso hanno portato dopo 14 anni il Mantova in Serie B. Quest’anno, quelli che mi hanno colpito di più fino ad ora sono stati Mensah, che anche in cadetteria, si è dimostranto fondamentale per il nostro gioco e ora ne sentiamo la mancanza; Bani che da terzino sinistro si è sempre comportato molto bene, Trimboli motorino instancabile del nostro centrocampo e Ruocco, che si è ambientato molto bene e sta facendo vedere ottime cose. Anche Fiori è un ragazzo con delle doti importanti ed aspetto il rientro di Radaelli, a mio parere anch’egli molto valido. Infine, menziono Bragantini, un giocatore fortissimo, imprevedibile. Mi piacerebbe vederlo giocare con più continuità perché ha delle doti incredibili”.
È ora di portarsi al Martelli e preparare la voce per incitare i nostri ragazzi nel difficile incontro col Palermo; salutiamo Simone e lo ringraziamo dell’impegno che occupa insieme ai suoi amici per tenere in alto il cuore biancorosso nel Basso Mantovano, da sempre un “fortino” biancorosso di confine.
G.N.