Riprendiamo questa settimana il nostro viaggio all’interno della tifoseria biancorossa, spostandoci in montagna, alla famosa “Lvada“, cioè Levata la “montagna dei Mantovani di città” e scambiamo due chiacchiere con Ivan Papazzoni presidente del locale Mantova Club North Front.
Ciao Ivan, il Mantova è reduce dal pareggio di Catanzaro, a tuo parere un punto guadagnato o due punti persi?
“Obbiettivamente un buon punto è strameritato, ma essere andati in vantaggio 2 volte mi porta con rammarico a pensare a 2 punti persi. Ma sono sicuro che la prima vittoria in trasferta sia matura…”.
Come vedi il futuro del campionato del Mantova e quali giocatori finora ti hanno colpito favorevolmente?
“Scaramanzia a parte, credo che chi gioca a calcio come noi, si debba salvare senza troppe sofferenze. Credo che mantenere la categoria ci possa portare a sperare qualcosa di più importante dai prossimi anni…Poi si sa, non si mettono limiti ai sogni…I giocatori che finora mi hanno colpito favorevolmente sono il capitano Burrai che molti dicevano non adatto alla categoria ed invece stà dimostrando di starci e bene, un altro giocatore che ritengo fondamentale è Mensah, anche se ritengo che la vera forza del Mantova sia il gruppo, dalla presidenza a Mister Possanzini fino a noi tifosi”.
Quale formazione biancorossa del passato è indimenticabile nella tua memoria? E quale partita ti ricordi con maggior piacere?
“La formazione che ci ha fatto sognare la A nel 2005/2006 non la posso dimenticare, ma più che una formazione ho dei nomi che mi sono rimasti nel cuore e nella mente perché sono quelli che ho iniziato a memorizzare frequentando fin da piccolo, (o piccolissimo) grazie a mio padre Mauro, la Curva Te. Negli anni non posso dimenticare Girardi e Brocchi in porta, Sergio Facchi, Frutti, Mutti, Manarin, Bresolin, Mazzi, Zaccheddu e le sue punizioni…Oh quanti ricordi, ne avrei 1000 di nomi, ma chiudo con il mito di Curtatone, Stefano Perini. Mentre la partita che ricordo con piacere è lo 0-3 rifilato al Verona il 22 dicembre 2006 (probabilmente ce ne sono altre più importanti, ma 3 gol a loro sono indimenticabili).
Parliamo del North Front: quando è nato, quanti soci avete e cosa avete in programma per il futuro?
“Il North Front Levata è nato negli anni 80, eravamo una ventina di ragazzini del paese e ci siamo fatti lo striscione in casa, poi per alcuni anni ci siamo sparsi in vari gruppi della curva, ma al ritorno del sogno con Lori, siamo tornati ad unirci, trasmettendo passione a tutta Levata arrivando ad oltre 250 soci, ed a organizzare pullman per le trasferte ecc…Oggi siamo circa 150 soci, moltissimi dei quali abbonati. La presenza più numerosa è in Curva Te, dove esponiamo sempre il nostro vessillo così come abbiamo fatto e cercheremo di fare in ogni trasferta…Programmi per il futuro? In primavera la cena sociale in collaborazione con il Ccmc, e poi continuare a sognare sulle montagne di Levata“.
Termina così la nostra visita “montana” in quel di Levata, certi che le alte vette sono un obiettivo non solo degli Scalatori provetti, ma anche dei tifosi biancorossi del North Front Levata.
G.N.