Omero Rossetti (New Castellucchio): "38 anni vissuti in panchina, ma solamente per passione e amicizia"

Il giorno di Natale compirà 66 anni Omero Rossetti, tecnico del New Castellucchio, e di questi ne ha trascorsi ben 38 in panchina. Una vita nel calcio e per il calcio: “Sono abbonato al Mantova -sorride l’allenatore dei bianconeri– e quando capita l’occasione, vado a San Siro a vedere il mio Milan come sabato scorso contro la Juventus. Sono un calciofilo vero e proprio”.

 

STAGIONE 2024/25

“La nostra stagione -sottolinea Mister Rossetti– è partita fra mille difficoltà nell’assemblare la squadra, dato che molti giocatori se ne sono andati e in estate abbiamo deciso di puntare sui giovani e senza avere particolari ambizioni. Naturalmente non era nostra intenzione rimanere nei bassifondi della classifica né fare un campionato di sofferenza e direi che finora siamo contentissimo di ciò che stiamo facendo e pienamente in linea con i nostri obiettivi”. “Domenica scorsa -aggiunge- abbiamo battuto la capolista Polisportiva Voltese e il risultato poteva essere più largo del 2-0 finale. Devo ammettere che come avversario, avendolo già visto all’opera, non mi dava particolari preoccupazioni e infatti il match si è rivelato più facile del previsto. Credo che ci siano tre squadre che, per budget e organico, sono superiori a tutte le altre e quasi certamente occuperanno i primi tre posti: Dinamo Gonzaga, Quistello e Soave. Dietro di loro c’è un bel gruppo che lotterà per i play-off e questo renderà bellissimo il campionato di quest’anno”.

UNA VITA IN PANCHINA

“Volevo smettere -afferma il tecnico del New Castellucchio– già lo scorso anno poi ho cambiato idea per l’amicizia che mi lega ai dirigenti e alla società e per il piacere di stare in compagnia. D’altronde, se sono quasi quarant’anni che alleno è perché la passione e l’amicizia hanno sempre prevalso su tutto. L’idea di fare l’allenatore è nata a 28 anni quando ancora giocavo e rivestivo il doppio ruolo, ma i soldi e le categorie non mi sono mai interessati. Tanto è vero che sono rimasto 11 anni a Sarginesco, 7 a Redondesco e siamo al decimo qui a Castellucchio”. “A livello dilettantistico -prosegue- la priorità per un allenatore consiste nella gestione del gruppo, curando il più possibile i rapporti umani con i calciatori e sempre nel rispetto dei ruoli”.

FUORI DAL CAMPO

“Sono pensionato da nove anni -conclude- e soprattutto un nonno felice di due nipoti, uno di dieci e uno di quattro anni. Tra l’altro, il maggiore gioca nelle giovanili del Mantova. Da quando sono in pensione, mi sono dedicato al volontariato e infatti faccio parte del Cda della Cooperativa Sociale Onlus ‘La Stazione’ di Castellucchio che si occupa di persone adulte con disabilità”.

Stefano Aloe

 

 

condividi