Stefano Bonfante (Moglia): "Il mio record è un vanto ma l'importante è il risultato della squadra"

 

Non siamo ancora giunti al giro di boa della stagione 2024/25, ma al 99,9% uno dei premi di Calciomantovano.it è praticamente già assegnato a Stefano Bonfante, estremo difensore del Moglia, che ha mantenuto inviolata la propria porta per la bellezza di 807 minuti. “E’ stato il presidente Costa -sorride il numero uno bianconero– che me lo ha fatto notare grazie al vostro sito e da quel momento, oltre a cominciare a seguirvi, ho seriamente pensato alla mia striscia d’imbattibilità. In percentuale, credo che i meriti di questo record vadano per il 90% ai miei compagni che mi hanno trasmesso grande tranquillità e per il 10% al sottoscritto”.

 

 

STAGIONE 2024/25

“La società -sottolinea Bonfante– ha costruito una squadra competitiva anche se tanti giocatori sono nuovi e non conosciamo fino in fondo le nostre potenzialità. Abbiamo affrontato quasi tutte le migliori, manca all’appello lo scontro diretto con la Robur che domenica scorsa è stato rinviato e dopo potremo capire a quale traguardo possiamo ambire. Per quanto mi riguarda, l’obiettivo principale rimane sempre la vittoria del Moglia e tutto il resto viene dopo, compreso il mio primato personale che certamente è un motivo di vanto ma che senza un collettivo così forte non avrei realizzato”. “Ho iniziato a giocare tardi -ricorda- e dopo un paio di allenamenti mi hanno messo in porta e lì sono rimasto. Spesso i ragazzi si perdono per strada e abbandonano il ruolo perché non riescono a reagire e superare l’errore, d’altronde per fare il portiere bisogna essere fortissimi mentalmente. La cosa più difficile è mantenere la concentrazione per tutti i novanta minuti, specie quando si rimane per lungo tempo inattivi. Inoltre, le nuove regole e gli allenatori hanno contribuito a cambiare il ruolo del portiere che oggi deve saper giocare bene anche con i piedi e impostare la manovra. Guardiola è stato un pioniere in tal senso e infatti vedo anche sui campi di Terza categoria che sempre più squadre adottano la cosiddetta costruzione dal basso”.

 

 

PRIMA DEL MOGLIA

“Sono nato a Suzzara -racconta il portierone del Moglial’8 aprile 1998 e ho giocato nelle giovanili del mio paese Pegognaga, ad eccezione dei Giovanissimi Regionali che ho fatto nel Mantova. Poi, militando nella Rappresentativa mi hanno notato e portato alla Governolese dove sono stato per due anni nella Juniores Regionale, collezionando anche qualche presenza in panchina in Prima squadra. Da Governolo sono passato al Luzzara in Promozione e successivamente mi sono fermato un paio d’anni. E’ stata una scelta dettata dal fatto che in quel periodo non potevo dare il 100% di me stesso e quindi ho preferito fermarmi. Non è stata una scelta facile ma onestamente era la cosa più giusta da fare. Il campo mi mancava moltissimo e piano piano ho ricominciato a livello amatoriale a Pegognaga e poi nel 2023 è arrivata la proposta del Moglia ed eccomi qui”.

 

 

FUORI DAL CAMPO

“Nella vita -conclude- lavoro nell’ufficio programmazione di un’azienda di Luzzara (RE) che si occupa di produzione di trattori. Oltre al calcio mi piace seguire anche gli altri sport, in estate vado in palestra e sono tesserato nella locale società sportiva di ciclismo. Anche se sono tifoso del Milan, come portieri ho ammirato Julio Cesar e Buffon”.

Stefano Aloe

 

 

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