Nel calcio i ruoli più difficili sono quello del portiere e dell’allenatore: Riccardo Carturan, classe 1974, li ha ricoperti entrambi. Negli anni d’oro, da estremo difensore della Primavera del Mantova diceva di no alle punizioni di un certo Alessandro Del Piero; oggi, alla diciassettesima stagione consecutiva in panchina, sta guidando il Soave in Seconda Categoria ovvero l’unica squadra mantovana ancora a punteggio pieno.
LA CARRIERA
“Sono nato a Verona -racconta- l’8 marzo 1974 e sono cresciuto a Bonavicina, una frazione di San Pietro di Morubio. Da bambino fino a 10-11 facevo l’attaccante, poi un giorno per mancanza di portieri i miei compagni mi dissero di giocare in porta e da allora non mi sono più mosso. Mi cercò la Sampdoria ma ero troppo giovane per trasferirmi e successivamente tra Brescia e Mantova scelsi quest’ultima per motivi di studio. Ho militato per sette anni nelle giovanili biancorosse di cui due in Primavera e sono stato anche terzo portiere della Prima squadra, fino al fallimento della gestione Grigolo nel 1994. Poi ho giocato in tutte le categorie, dalla Serie C fino alla Prima. Mi piacevano i portieri bravi tecnicamente come Walter Zenga e poi Francesco Antonioli e Luca Marchegiani per finire con Gigi Buffon”. “Da allenatore -prosegue Carturan– sono arrivato a diciassette anni quasi ininterrotti d’attività, se si considera che sono rimasto fermo soltanto due o tre mesi dopo essermi dimesso dalla Ceresarese. L’esperienza più lunga è stata proprio nel mio paese, Ceresara; alla Medolese abbiamo sfiorato il doppio salto dalla Terza alla Prima, perdendo la finale play-off; l’anno scorso alla Nac Curtatone siamo giunti all’ottavo posto, la società mi aveva riconfermato assieme a tutto lo staff ma poi purtroppo sono sopraggiunti dei problemi e la conseguente rinuncia alla Prima squadra”.
STAGIONE 2025/26
“Siamo meritatamente primi -sottolinea il tecnico del Soave– e il merito è dei ragazzi che hanno messo in pratica quei principi di gioco su cui stiamo lavorando. I risultati sono stati tutti confortati e legittimati dalle prestazioni, ad eccezione forse dell’ultima gara in casa della River dove onestamente abbiamo avuto un pizzico di fortuna. Senza dimenticare comunque che domenica scorsa a Revere eravamo privi di sette elementi e quindi la vittoria vale acquista ancora maggior valore. Inoltre, dopo cinque giornate non abbiamo ancora subito gol e questo rafforza l’autostima di tutto il gruppo, anche se siamo consapevoli che adesso tutto si farà più complicato”. “Sulla carta -aggiunge- la Villimpentese ha la rosa più attrezzata del girone, il Moglia ha giocatori di grande qualità e attualmente Borgo Virgilio e Roverbellese sono le concorrenti più temibili. In generale ritengo che il campionato sia livellato verso l’alto e quindi, nonostante il primo posto in classifica, dobbiamo volare bassi sapendo che tutto può cambiare nel volgere di poche partite. Qui a Soave ho trovato una società che ha soddisfatto tutte le mie richieste e siamo felici della nostra ottima partenza ma consapevoli che verranno i momenti di difficoltà e dovremo essere bravi a gestirli nel migliore dei modi”.
FUORI DAL CAMPO
“Nella vita -conclude l’ex portiere biancorosso– sono rappresentante di prodotti per la riparazione delle automobili e come hobby preferito ho la pesca a tutti i livelli: mare, fiume, torrente. E poi d’estate mi piace giocare a bocce con gli amici”.
S.A.