Due bresciane sul trono, fatto automatico nel girone F, meno nel girone G, dove la supremazia della Vighenzi è stata insidiata dai tentativi di San Lazzaro e Marmirolo. Alla fine però i pronostici estivi sono stati rispettati e CazzagoBornato e Vighenzi hanno messo la testa davanti a tutti.
Un premio all’organizzazione e alla serietà delle due società, che hanno vinto in maniera diversa, ma non sicuramente per caso. Dietro di loro spicca il Prevalle, che si è aggiudicato la finale playoff con il Bienno e ha la possibilità di compiere l’auspicato salto di categoria. Il nostro pagellone, le cui valutazioni si basano anche su risorse e aspettative di inizio anno, vogliono dare il quadro generale di come la stagione in Prima Categoria sia effettivamente andata.
CAZZAGOBORNATO – voto 9,5
Costruire un organico con tanti nomi che non centrano nulla con la categoria aiuta sicuramente a vincere, ma quando hai tanta pressione addosso e tutti contro di te sono stimolati a dare il massimo il successo non è automatico. Ci è voluto tempo e sono serviti due allenatori, l’approdo in panchina di Tessadrelli, che ha vinto sempre da febbraio in poi pareggiando solo una volta, ha dato un tocco di organizzazione e determinazione in più. La rimonta su Prevalle e Bienno è stata strepitosa, ora per i gialloblù è già tempo di pensare al futuro, dato che le ambizioni del sodalizio franciacortino rimagono elevate.
VIGHENZI – voto 9,5
Una grande famiglia che durante il percorso ha perso uno dei suoi elementi più cari. La tragedia di Federico, figlio del presidente Andrea, è stato un duro colpo, ma l’unione di tutte le componenti ha fatto la differenza e ha permesso al gruppo di trovare nuove forze per conquistare l’obbiettivo finale. Le dieci vittorie consecutive sono l’emblema della superiorità dei gardesani sui rivali, anche se qualche rallentamento nel finale poteva compromettere tutto. Missione compiuta, e la scalata della Vighenzi pare non volersi fermare qui.
PREVALLE – voto 8,5
Ci sarebbe ancora un turno playoff da superare per garantirsi la certezza del salto di categoria, comunque ciò che i biancorossi hanno ottenuto fin qui rispecchia gli obbiettivi di inizio anno. L’unico rammarico è non aver gestito alla perfezione le ultime gare di campionato, quando il CazzagoBornato è riuscito a effettuare il sorpasso in vetta. Sarebbe stata una stagione perfetta, ci sono però tutti i presupposti per festeggiare l’approdo in Promozione.
BIENNO – voto 8
La scelta di affidare la guida tecnica a Esposito destò molta curiosità, ma il carisma e la tempra dell’allenatore campano, che a onor del vero per i suoi comportamenti un po’ borderline si è attirato l’antipatia di molti avversari, hanno portato il Bienno a stazionare nelle prime posizioni della graduatoria. Il sogno promozione è di fatto svanito dopo il grave infortunio occorso a Gelfi, leader tecnico ed emotivo dei camuni, che da lì in poi hanno fatto fatica a tenere il ritmo di CazzagoBornato e Prevalle. L’annata resta positiva, la finale playoff un bel traguardo raggiunto nonostante la sconfitta.
CAPRIOLESE – voto 7,5
Dopo la sofferta salvezza della passata stagione, l’obbiettivo era quello di disputare un campionato all’insegna della tranquillità. Traguardo abbondantemente centrato, anzi per molte giornate l’ingresso nei playoff è stato alla portata. Nota di merito per Andrea Stefani, che con la sua classe ha incantato la platea di Capriolo trovando con continuità gol e giocate. Il buon posizonamento in graduatoria è il frutto di un lavoro condotto egregiamente a termine.
COCCAGLIO – voto 7,5
Neopromossa costruita con tanti ragazzi provenienti dal settore giovanile, l’Unitas si è fin da subito calata alla perfezione nella nuova categoria. Oltre alla valorizzazione dei prodotti del vivaio, il tecnico Fornasari, ormai un’istituzione in quel di Coccaglio, anche se ha lasciato la panchina a fine anno per motivi personali, ha saputo mantenere l’identità di squadra, basata su un calcio propositivo e dinamico, che anche l’anno scorso aveva pagato ottimi dividendi. E così l’Unitas potrà godersi un altro anno in Prima Categoria.
PIANCAMUNO – voto 7,5
Davvero positivo il campionato dei camuni, praticamente fino all’ultimo in corsa per un pass nei playoff. Il quarto posto finale non è bastato, troppo incessante il ritmo imposto al vertice. Le numerose prestazioni di carattere possono però far gioire tutto l’ambiente giallorosso, che nel corso dei mesi ha visto all’opera un undici tenace e combattivo. La base costruita quest’anno rappresenta un bel punto di partenza in vista della prossima stagione.
BASSA BRESCIANA – voto 7
Digerire una retrocessione non è mai semplice e infatti i bassaioli hanno impiegato un po’ a ingranare. Una volta trovato il giusto assetto e il corretto approccio mentale alla categoria, è stato facile macinare punti su punti recuperando posizioni in graduatoria. E’ mancato lo sprint finale e la Bassa è rimasta fuori dai playoff per un solo punto, causa distacco di dieci punti dal secondo posto. Beffa amara, ma gli ingredienti per tornare in alto ci sono.
GHEDI – voto 7
Altra neopromossa che non ha assolutamente patito il salto di categoria, il Ghedi è stato a lungo tra le note più liete del girone G. Poi, una volta raggiunto il virtuale mantenimento della categoria, un fisiologico appagamento e qualche infortunio di troppo sono stati pagati a caro prezzo. Poco importa, l’obbiettivo è stato pienamente centrato. Toccherà ora al nuovo tecnico Gardoni, già nominato per la prossima stagione, emulare o migliorare il buon bottino di punti conquistato quest’anno.
URAGO – voto 7
Chissà dove sarebbe potuto arrivare questo Urago se Galbignani fosse approdato in maglia rossoblù da inizio anno. Una cosa è certa, l’arrivo dell’esperto centravanti è servito per compiere un girone di ritorno di alto livello. Mentre l’anno scorso era stata un’andata stratosferica a far scaturire leciti sogni di gloria, questa volta i cittadini hanno dato il meglio dopo il giro di boa, anche se in nessuno dei due casi i playoff sono stati raggiunti. L’impressione però è che con qualche innesto di spessore un’ossatura già buona potrebbe portare risultati ancora migliori.
VALTROMPIA – voto 7
Il raggiungimento della salvezza è stato un traguardo straordinario, dato che a un certo punto persino l’ingresso nei playout sembrava potesse sfuggire. I viola hanno fatto quadrato nelle ultime giornate, centrando una serie di vittorie consecutive che hanno proiettato addirittura lo scenario della salvezza diretta. Il ko contro l’Unica negli ultimi novanta minuti ha rimescolato poi le carte, ma nonostante quello scivolone la compagine di Marmaglio ha conquistato con le unghie e con i denti la permanenza in categoria superando il Cellatica nei playout. Che impresa.
UNICA – voto 6,5
Le ambizioni erano diverse, il campionato è stato di buon livello, anche se non eccelso. Peggiore tra le squadre camune, l’Unica ha avuto un andamento ondivago lungo tutto l’arco della stagione, senza trovare quella continuità necessaria per guadagnarsi un posto nei playoff. Le potenzialità per fare meglio c’erano, vedremo se l’anno prossimo sarà quello buono per effettuare un salto di qualità.
BAGNOLESE – voto 6
Il rischio di deragliare definitivamente è stato davvero a un passo, alla fine però i neroverdi sono riusciti a rimanere sulle rotaie. Sarebbe stato opportuno evitare di arrivare a fine stagione con l’acqua alla gola, il rotondo tre a zero con cui la Bagno ha annichilito il Castello Ostiano, che aveva dopo l’andata due gol di vantaggio, resterà però un’impresa memorabile. L’obbiettivo per l’anno prossimo è evitare che le coronarie dei fedelissimi tifosi dello storico club bassaiolo vengano nuovamente sollecitate.
CASTREZZATO – voto 6
A un passo dalla salvezza diretta, poi a un centimetro dal baratro. Finale di stagione non adatto ai deboli di cuore per un Castrezzato che, dopo aver affidato la panchina a Raineri in luogo di Baronio, è comunque in qualche modo riuscito a conquistare l’obbiettivo minimo stagionale. Il futuro del club è ora un’incognita, il mantenimento della categoria rappresenta comunque un significativo tassello.
LODRINO – voto 6
Annata anonima per i biancoverdi, i quali nel girone d’andata si erano parecchio complicati la vita fino a ritrovarsi nei bassifondi della graduatoria. Dopo il giro di boa Ghisla e compagni hanno fatto quadrato, trovando una serie di risultati utili consecutivi che hanno evitato brutte sorprese e festeggiando la salvezza con qualche giornata d’anticipo. Senza infamia e senza lode.
GAVARDO – voto 5,5
E’ stato l’anno della consacrazione per Coletti, il rammarico è quello di non aver sfruttato lo stato di grazia del forte centravanti, che a lungo ha predicato nel deserto. Tra sconfitte a tavolino, polemiche e penalizzazioni future l’annata dei gialloneri è stato un saliscendi di emozioni, anche se in estate la fusione tra due nuclei di giocatori (Gavardo e Real Borgosatollo finalista playoff) lasciava sperare un posizionamento migliore in graduatoria. Così non è stato e ora il Gavardo dovrà trovare il modo per sopperire alla perdita del capocannoniere del girone.
ATLETIKO – voto 5
Epilogo amaro per l’altra metà di Bagnolo, dove il giovane tecnico Alessandro Bonetti, subentrato al dimissionario Carlotti, non è riuscito nell’impresa di raggiungere l’agognata salvezza. La rosa a disposizione non era certo di prim’ordine, ma la speranza di mantenere la categoria era viva. Fatale il pareggio casalingo contro il Castello Ostiano, che ha impedito ai biancoazzurri di garantirsi quantomeno l’accesso ai playout. Il ritorno in Seconda Categoria purtroppo è realtà.
PARK HOTEL – voto 5
Dopo la bella annata all’esordio in Prima Categoria, per i cittadini questa stagione si è rivelata più travagliata del previsto. Una situazione diventata a un certo punto talmente disperata che Oliviero Barcellandi, presidente e allenatore del club, ha lasciato la panchina a un altro tecnico per la prima volta nella storia, anche se nemmeno Zubani è riuscito a dare la giusta scossa. L’interregno dell’allenatore ex Gavardo è durato quattro partite, poi il Park Hotel con Barcellandi di nuovo in panchina è riuscito ad aggrapparsi all’appendice dei playout, pareggiando due volte nel doppio confronto con il Castrezzato. Per mantenere la permanenza in Prima non è però bastato.
PRO DESENZANO – voto 5
Per i lacustri doveva essere l’anno della definitiva rinascita, dopo la stagione “sabbatica” trascorsa in Promozione al fine di forgiare e far acquisire esperienza agli elementi più giovani. La buona qualità delle nuove leve e la presenza di alcuni nomi di esperienza non si è però rivelato il giusto mix per disputare un campionato di vertice, anzi a lungo i gardesani si sono guardati alle spalle, rischiando a lungo di venire risucchiati nella zona calda. Il posizionamento finale non può lasciare di certo soddisfatti, serve un altro salto di qualità per provare a puntare di nuovo in alto.
OME – voto 5
Partiti con ambizioni di alta classifica, i franciacortini si sono ritrovati fino all’ultimo secondo del campionato incerti sulla conquista o meno della salvezza diretta. Il gol di Franzoni contro il Gavardo a tempo praticamente scaduto non nasconde certo l’annata poco brillante, in cui sulla panchina dell’Ome si sono succeduti tre allenatori, segnale mai troppo confortante. Il desiderio di salire di livello è ancora presente, in estate però andranno prese scelte oculate sia dentro sia fuori dal campo.
SERLE – voto 4,5
Il campionato del Serle è partito con nove giornate di ritardo, considerando gli zero punti conquistati nelle prime uscite. Con orgoglio e mossi dalla disperazione Caldera e compagni hanno provato a sistemare una situazione a dir poco intricata, ma il ritorno in Seconda Categoria non è stato scongiurato. Da ricordare la vittoria in quel di Bienno e il successo casalingo contro il Park Hotel che aveva riacceso la speranza. Si è rivelato però tutto inutile.
CELLATICA – voto 4
L’esperienza contro il Valgobbiazanano nella scorsa stagione aveva fatto da monito: per tensione e imprevedibilità passare dalle forche caudine dei playout è poco raccomandabile. L’obbiettivo era quello di trascorrere un’annata all’insegna della tranquillità, valorizzando i giovani di valore del settore giovanile. La gestione Bullegas, tecnico sceso dall’Eccellenza in Prima, non si è rivelata fondamentale e il finale di stagione ha regalato l’amaro verdetto. Non è bastato battere il Valtrompia al ritorno, dopo il tre a uno subito all’andata, per scongiurare un fallimento vero e proprio.