Riccardo Dizza: "profeta in patria" a Sabbioneta con tre gol nelle prime due giornate

Rete decisiva nello storico esordio in Seconda categoria contro il Corona, doppietta che vale il pareggio sul campo del Persico Dosimo nella seconda giornata: a Riccardo Dizza, sabbionetano doc, sono bastati i primi 180 minuti di campionato per divenire “profeta in patria”.

Classe 1999 (compirà 25 anni il prossimo 26 settembre), il bomber della neopromossa La Piccola Atene ha vestito i panni del mattatore/trascinatore in queste prime due partite di campionato. “Sono nato a Casalmaggiore (CR) -sorride Dizza- ma vivo da sempre a Sabbioneta cui sono molto legato perché è un paese che profuma di storia e di cultura. E il nome della nostra società mi piace moltissimo proprio perché richiama l’epiteto con cui Sabbioneta è famosa nel mondo”.

Dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Casalese, due anni fa Riccardo ha fatto ritorno a casa: “E’ bellissimo -spiega il centravanti de La Piccola Atene- essere tornato a difendere i colori del mio paese: l’anno scorso abbiamo conquistato la promozione e adesso abbiamo cominciato alla grande un campionato più difficile ancora. Meglio di così non potrebbe andare, speriamo di continuare su questa strada”.

Il salto rispetto alla Terza è comunque ragguardevole e le difficoltà non mancheranno: “Siamo consapevoli -dichiara Riccardo- che il livello sia superiore all’anno scorso, ma abbiamo acquistato elementi di valore che si sono integrati subito benissimo e quindi credo che sapremo essere all’altezza. Siamo una neopromossa e il nostro obiettivo non può che essere la salvezza”.

Tre gol in due partite rappresentano un bel biglietto da visita: “Sono felice -afferma Dizza- perché sono stati tutti importanti per il risultato della squadra, soprattutto quello del pareggio di domenica: a un quarto d’ora dalla fine eravamo sotto 2-0 e per giunta in dieci contro undici perché un compagno di era infortunato e non avevamo più sostituzioni. Ma la squadra è stata eccezionale, ha saputo reagire in maniera incredibile tanto che sembravano noi in superiorità numerica e il mio gol del 2-2 è stata un’emozione fortissima. Personalmente, visto che la mia carriera è stata sempre funestata da infortuni, mi auguro di poter collezionare più presenze possibili e poi ciò che verrà, sarà tanto di guadagnato”.

La passione per il calcio Riccardo l’ha ereditata dal nonno, mentre quella per l’Inter dal padre Sergio: “Lui è originario di Milano -racconta- e proprio della zona di San Siro quindi è stato naturale trasmettermi il tifo per i colori nerazzurri. C’è di bello che la mia fidanzata tifa Milan…”. “Sto per laurearmi -conclude Dizza- in Biotecnologie presso l’Università di Parma e tra calcio e studio non mi rimane molto tempo libero. Quel poco che ho lo trascorro con la mia dolce metà cui piace viaggiare come me e spesso al sabato ce ne andiamo sul lago o in montagna”.

S.A.

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