Rabbia, amarezza, frustrazione. Sono questi i sentimenti, a grandi linee, che ha lasciato la sconfitta del Mantova a Genova contro la Sampdoria. Rabbia perché il risultato più corretto probabilmente sarebbe stato il pareggio. A maggior ragione dopo che nel finale è stato annullato un gol a Mancuso per fallo piuttosto discutibile. Amarezza perché ancora una volta il trend da trasferta rimane negativo, con soli 2 punti conquistati in 6 gare. Frustrazione soprattutto perché, e non è la prima volta, non basta al Mantova farsi preferire per lunghi tratti sul piano del gioco per portare a casa punti pesanti per una classifica che ha come obiettivo la salvezza.
COSA VA
Di certo la gara di Genova ha dimostrato che la deludente prova di Carrara è stata un episodio negativo. Il Mantova, pur soffrendo in qualche momento la pressione e la qualità degli avversari, alla lunga ha preso possesso del campo dimostrando personalità e atteggiamento costruttivo. Possanzini nel pre-partita aveva sottolineato che pur prendendo un punto, altre prestazioni come Carrara difficilmente avrebbero portato da qualche parte. Con la Sampdoria il mister voleva la prestazione che è puntualmente arrivata anche se purtroppo non corroborata dal risultato.
COSA NON VA
Il problema è proprio questo. Il Mantova fatica terribilmente a fare gol e la cifra numerica del possesso palla sempre superiore agli avversari a volte suona come frustrante. Nelle ultime tre gare le reti realizzate sono state solo due, entrambe da palla inattiva. Dato che è ancora più stridente in relazione alle energie spese nel costruire una manovra aggirante che possa portare la squadra a costruire occasioni per andare a segno. Per contro si subiscono reti con disarmante puntualità (solo due clean sheet in 10 partite) e purtroppo, visto che la classifica va avanti con i risultati, la posizione inizia a farsi se non preoccupante almeno degna di essere attenzionata.
COSA FARE
Senza offesa per nessuno, la qualità della rosa del Mantova è discreta ma con tanti punti di domanda e poche certezze. I dubbi riguardano soprattutto la resa effettiva dei tanti giovani al debutto in un torneo di categoria superiore, oltre agli esperti a loro volta per la prima volta in B. Pure i nuovi innesti finora non hanno spostato granché la cifra complessiva, in un torneo dove abbiamo visto che il livello medio è più alto della C e spesso le gare vengono decise da un episodio singolo. Siamo ad un quarto del campionato e il mercato di gennaio è quasi alle porte: importante analizzare con serenità, senza puntare l’indice su nessuno, dove è fondamentale migliorare. Come giocatori funzionali ad un meccanismo tattico che è comunque convincente. Per il resto occorre navigare a vista partita per partita, limitando al massimo gli errori complessivi, cercando di arrivare alla sosta natalizia con la miglior classifica possibile.