I giudizi dei tifosi (e non solo) si sa, vengono spesso condizionati dal risultato e gli umori, di conseguenza, subiscono alti e bassi. La settimana scorsa il pareggio di Catanzaro, con la doppietta di Bragantini e la personalità messa in evidenza da tanti giovani, aveva forse illuso l’opinione pubblica che il cammino del Mantova fosse in discesa e gli obiettivi in crescendo. Il pareggio interno col Modena, a seguito probabilmente della peggior prestazione casalinga stagionale, ha invece allargato la schiera dei pessimisti. Che invocano a gran voce interventi decisi sul mercato per evitare di trovarsi invischiati nella lotta per non retrocedere.
Posto che ognuno è libero di vederla come vuole e che ogni critica (costruttiva) può avere il suo fondamento, è bene riportare ogni tanto alla mente la situazione oggettiva. Ovvero che la società, dopo l’esaltante promozione scorsa, ha deciso in maniera inequivocabile di confermare in blocco o quasi tutto lo staff tecnico e la rosa. Nella quale, va ricordato ci sono ragazzi che solo 20 mesi fa giocavano in D, in C (qualcuno nemmeno titolare) o nei settori giovanili. Che gli anziani del gruppo, ad eccezione di Burrai e parzialmente Festa, non avevano esperienze pregresse di Serie B. Poi si può discutere all’infinito sulla campagna di mercato che ha portato ad innestare atleti in cerca di rilancio con un occhio attento al budget. E che oggettivamente il ruolo di terzino sinistro, dopo la partenza di Celesia, di fatto non è stato rimpiazzato, ad eccezione del cambio di ruolo di Bani.
Detto tutto questo, è evidente che la speranza di tutti era che il Mantova potesse avere un andamento più costante e che le scommesse potessero essere vinte tutte. Invece come é normale che sia, i giovani si stanno adattando con qualche difficoltà al salto si categoria. Qualcuno ce la farà ma non è neppure da escludere che altri a fine stagione debbano fare un passo indietro. Gli esperti stessi non hanno la necessaria continuità di rendimento e passano da prestazioni convincenti ad altre meno. Ciononostante la classifica resta comunque in linea con le aspettative della vigilia, a meno che si pensasse al doppio salto in Serie A. Onestamente un sogno troppo grande.
Insomma l’importante è continuare a fare punti (dopo Modena per la prima volta in stagione il Mantova ha ottenuto tre risultati utili consecutivi) con un occhio attento alla classifica. È evidente che alcuni limiti, dopo 15 gare, sono emersi. Fra tutti la fatica oggettiva a fare gol ed a tradurre in moneta sonante il lavoro speso per costruire occasioni. Tra un mese finirà il girone di andata e si aprirà il mercato. È il momento delle riflessioni concrete. Senza smembrare il gruppo ma anche non avendo paura di migliorarsi, pure a costo di qualche cessione, laddove ci sia la necessità. La B è stata raggiunta prima del previsto ma è adesso è diventato un patrimonio troppo grande per essere messo a rischio.