In attesa di Mantova-Reggiana che aprirà il ritorno e nel contempo chiuderà l’anno solare 2024, è d’obbligo un’analisi consuntiva del girone di andata in Serie B della squadra biancorossa. Che ha chiuso il giro di boa a quota 23 punti, 12esimo posto in classifica ed in linea con i propositi di salvezza più volte dichiarati dalla società del presidente Piccoli.
Una prima parte di stagione che ha messo in evidenza la difficoltà di una Serie B equilibratissima con un Mantova che ha ampiamente dimostrato di reggere il salto con la nuova categoria e potersela giocare alla pari praticamente con tutte. Ma che ha anche pagato lo scotto di un gruppo che, tra giovani ed esperti, per la quasi totalità è alla prima annata in B e di conseguenza ha viaggiato tra inevitabili alti e bassi.
Il punto a favore è proprio che nessuna, nemmeno il super Sassuolo che ha un budget stratosferico rispetto al Mantova, ha messo sotto la formazione di Possanzini dal punto di vista del gioco. Quindi anche nella categoria superiore i virgiliani hanno mantenuto la propria identità, fatta di possesso palla e manovra tendente sempre a costruire una proiezione offensiva. Il dato meno bello è che la mancanza di qualità oggettiva nei confronti della media generale, in certe zone del campo, in tanti confronti nei quali l’episodio avrebbe potuto fare la differenza, è stata pagata in termini di punteggio finale.
Sì perché se è vero che l’impressione è che al Mantova possa mancare qualche punto, va anche sottolineato che tra le 4 neopromosse è proprio la squadra di Possanzini quella peggio posizionata. Questione di una manciata di punti tuttavia è un dato che va evidenziato anche nell’ottica del mercato prossimo venturo. A metà del percorso più o meno i torti e le penalizzazioni più o meno si equivalgono. È parso che in certi frangenti alla squadra sia mancato quel pizzico di cinismo o personalità, chiamiamola come si vuole, che le permettesse di uscire qualche volta in meno dalle partite con la bocca storta. Rimpiangendo quello che poteva essere e non è stato. Del resto il percorso tracciato dal club, con la conferma di tanti giovani, presupponeva questa componente di rischio.
Quindi se da una parte è lecito essere ottimisti per l’andamento complessivo, dall’altra bisogna anche analizzare in profondità quello che può essere migliorato. Con quello che già si possiede in casa ma anche potenziando la rosa dal punto di vista tecnico e caratteriale.