Ancora una volta il Mantova si ferma a 3. Nel corso di questo campionato infatti i biancorossi non sono mai riusciti ad ottenere quattro risultati utili di fila, incappando nella prima sconfitta del 2025. I numeri purtroppo non ingannano mai e la sconfitta di Modena è l’ennesima conferma che in questa stagione il Mantova non è in grado di fare l’agognato salto di qualità che gli potrebbe consentire di vivere con meno ansie la parte finale del campionato verso la salvezza.
Troppi indizi dunque fanno una prova a testimoniare che il Mantova, nel bene e nel male, è questo. Squadra capace sì di fare la partita contro tutte, il che non vuol dire però che sia in grado di vincere. Colpa di limiti tecnici di alcuni componenti, errori anche tattici che si ripetono con puntuale frequenza, difesa che imbarca con troppa facilità e immensa fatica a tradurre in moneta sonante la indubbia gran mole di gioco costruita. Ciononostante la squadra di Possanzini rimane ad un margine accettabile (3 punti) sopra la zona a rischio anche se non si possono dormire sonni tranquilli ora che il campionato entra nella fase decisiva.
Si sapeva che i biancorossi avrebbero dovuto affrontare una stagione delicata, con l’unico obiettivo della salvezza, tuttavia la speranza era che grazie all’indubbia organizzazione di gioco ribadita anche quest’anno si potesse avere un pizzico di continuità di risultati in più. Ed invece ciclicamente si è passati da alti a bassi che hanno caratterizzato i risultati più che le prestazioni. E siccome la classifica è fatta di punti siamo ancora in ballo e con l’occhio vigile per non affondare nelle zone basse.
Si pensava che il mercato potesse puntellare quei reparti che avevano evidenziato carenze, invece a parte un terzino sinistro indispensabile (Giordano) ed un centrocampista di prospettiva (Paoletti) la società pare avere deciso di non operare ulteriormente in entrata. Dunque, a questo punto, non resta che guardare avanti cercando (e sperando) di limare quegli errori ormai atavici del Mantova. Ogni botte dá il vino che ha ed è difficile pensare che nelle ultime 14 gare ci sia un’impennata sotto il profilo della qualità. Quindi maggiore attenzione, magari anche qualche modifica tattica operata dall’intransigente Possanzini. Il pubblico fa sempre la sua parte, la società (a proposito condoglianze sincere al presidente Piccoli per la scomparsa del padre) quello che può compatibilmente con il budget, ora tutto in mano a giocatori ed allenatore. Serve uno sforzo ulteriore, il più grande, per non gettare al vento una progettualità che lascerebbe intravedere soddisfazioni a medio termine. Ma prima però bisogna salvarsi. A tutti i costi.