MANTOVA-JUVE STABIA 1-1
(79′ Solini – 51′ Mosti)
MANTOVA: Festa, Maggioni (77′ De Maio), Cella, Solini, Radaelli, Burrai (56′ Paoletti), Trimboli, Giordano (62′ Fiori), Bragantini (62′ Aramu), Mancuso (56′ Debenedetti), Mensah. A disp.: Sonzogli, Redolfi, Bani, Wieser, Galuppini, Fedel, Artioli. All.: Possanzini
JUVE STABIA: Thiam, Bellich (46′ Quaranta), Peda, Ruggero (75′ Buglio), Fortini, Pierobon, Leone (75′ Baldi), Floriani M. (69′ Rocchetti), Mosti (82′ Maistro), Piscopo, Candellone. A disp.: Matosevic, Dibicas, Meli, Morachioli, Sgarbi, Gerbo, Louati. All.: Pagliuca
ARBITRO: FELICIANI di Teramo (assistenti: Marco Belsanti di Bari e Matteo Pressato di Latina; VAR: Federico La Penna di Roma).
NOTE: Ammoniti: Bellich, Burrai, Possanzini (All.), Buglio, Fortini, Cella. Calci d’angolo: 4-4. Recupero: 0′ + 5′
Ancora una volta il Mantova manca l’appuntamento con la vittoria, assente dalla trasferta di Cittadella, e dopo aver visto il dramma nel finale strappa un punto contro la Juve Stabia.
Un pareggio che muove la classifica ma risolve poco o nulla in ottica salvezza. Anzi visti i successi di Frosinone e Salernitana si avvicina con preoccupazione anche la retrocessione diretta. La gara ha più o meno ricalcato il cliché delle ultime partite casalinghe: buona volontà ma fine a se stessa ed una immensa fatica a fare gol. Basti pensare che nel primo tempo l’unica conclusione degna di nota è stata un tiro di Maggioni da calcio d’angolo facilmente bloccata da Thiam.
Nella ripresa dopo pochi minuti il vantaggio della Juve Stabia con una preciso fendente di Mosti abile a sfruttare un’incertezza della retroguardia biancorossa. Qui forse si è visto il lato peggiore del Mantova, spinto solo dall’orgoglio, quasi sempre secondo sulle palle ed anche confuso nella costruzione del gioco. Juve Stabia molto più reattiva e sembrava padrona del gioco ed il cui unico limite è stato quello di non cercare di chiudere la gara. Così su calcio d’angolo è arrivato il colpo di testa di Solini che firmava il pareggio ed illudeva in un clamoroso sorpasso. Che invece non arrivava anche per una buona occasione non sfruttata da Fiori da pochi passi. Fischi e rassegnazione a fine partita, ora la panchina di Possanzini sembra a rischio.