Una tripletta all’esordio davanti ai suoi nuovi tifosi e il pallone della partita firmato da tutti i compagni: meglio di così Emanuele Bardelloni non poteva cominciare la nuova avventura con la maglia del Castiglione che, alla prima di campionato, ha travolto il Cellatica con un tennistico 6-0.
“Ieri è stata una gara tutta in discesa -sorride il neo bomber rossoblù- e sinceramente non me l’aspettavo, anche se sapevo che le sconfitte in amichevole non ci preoccupavano minimamente perché stavamo lavorando molto bene. La squadra ha fatto benissimo ma siamo consapevoli che non sarà sempre così è ci aspettano tante partite difficili”.
Nato a Brescia il 15 maggio 1990, Bardelloni è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile delle Rondinelle e poi ha girovagato per mezza Italia, tra Serie C e D. “Sono arrivato -racconta Emanuele- fino alla Prima squadra del Brescia e poi sono passato alla Primavera della Sampdoria e successivamente ho militato per due anni al Como. Da lì in avanti ho maturato tante esperienze diverse e importanti, fino ad approdare qui a Castiglione”.
Il progetto ambizioso del club aloisiano è stata la carta vincente per convincerlo a trasferirsi nella nostra Provincia: “La società -spiega Bardelloni- mi aveva cercato già a dicembre dell’anno scorso, poi si è rifatta viva a maggio e ho accettato la loro proposta perché Castiglione è una piazza importante, che ha già conosciuto la Serie C e soprattutto è molto ambiziosa. Scendere per la prima volta nella mia carriera in Eccellenza, può sembrare facile ma non lo è e spero di affrontarla con la giusta mentalità. L’inizio è stato incoraggiante, migliore di quanto sperassi e adesso bisogna continuare su questa strada”.
Fiore all’occhiello di una campagna acquisti d’altissimo livello, il 34enne attaccante bresciano ha le idee chiarissime sugli obiettivi stagionali, personali e di squadra: “Il club -sottolinea- vuole tornare in Serie D nel giro di un paio d’anni e io ho firmato appunto un biennale per contribuire al raggiungimento di questo traguardo. Non importa il numero di gol segnati, l’importante è il risultato del Castiglione e quindi mi auguro che le mie reti servano a centrare la promozione. Nel nostro girone non mancano gli avversari attrezzati e competitivi ma sento che ce la possiamo fare. Qui a Castiglione ho trovato un ambiente bellissimo, ho instaurato subito un ottimo rapporto con Mister Esposito e con i miei compagni, in particolare con Nicolò Lauricella con il quale siamo amici da tempo”.
Proveniente da una famiglia che mastica calcio da sempre, Emanuele deve al padre la passione per il calcio e per il Milan: “Siamo tutti tifosi rossoneri -rivela- e il mio idolo è Andriy Shevchenko, un calciatore formidabile e con caratteristiche simili alle mie. Anch’io sono un attaccante cui piace partire da lontano e dialogare con i compagni, non certo un ariete d’area di rigore”.
Stefano Aloe