“Vent’anni fa da calciatore, alla Don Bosco ho fatto due promozioni consecutive dalla Terza alla Prima, sarebbe un sogno ripetere quell’exploit anche da allenatore”.
Si presenta così Cristiano Scaravelli, classe 1974, tecnico della formazione allenata comando del Girone A di Terza categoria e una delle nove mantovane a punteggio pieno dopo la seconda giornata. Dopo il 3-1 nel derby contro il Castellucchio al debutto, ha fatto seguito il prezioso successo in casa dello Juniors Cerlongo: “Domenica scorsa -racconta Mister Scaravelli– abbiamo vinto una partita importante contro una delle favorite per la vittoria finale, oltretutto in trasferta e su un campo tradizionalmente ostico. E’ stato un bel match, come se ne vedono raramente in questa categoria, tra due squadre che nonostante le assenze hanno dimostrato di essere sullo stesso livello. Siamo passati in svantaggio alla prima occasione, poi siamo stati bravi a reagire e ribaltare il risultato prima dell’intervallo, anche se potevamo chiudere con più gol di vantaggio. Poi nella ripresa lo Juniors ci ha costretto sulla difensiva, il nostro portiere ha compiuto un grande intervento ma anche noi in ripartenza potevamo segnare ancora. Nel complesso, direi che la nostra vittoria è meritata”.
Il ritorno nell’estate 2023 è stato come riabbracciare la sua seconda casa: “Don Bosco -sottolinea- rappresenta per me una grande famiglia, conosco tutti e mi sono sempre trovato benissimo quindi non potrei stare in un posto migliore di questo. Con la dirigenza abbiamo stilato un programma triennale: l’anno scorso siamo ripartiti praticamente da zero e in questa stagione vogliamo migliorare il risultato ottenuto e per farlo dobbiamo entrare in zona play-off. Sul mercato, la società si è mossa bene acquistando elementi di valore per innalzare il tasso tecnico della squadra, ma sinceramente non mi aspettavo una partenza così brillante”. Da calciatore, l’allenatore della Don Bosco vanta una lunga carriera durata fino alla ragguardevole età di quarant’anni: “Dopo aver fatto tutta la trafila -ricorda sorridente- nel settore giovanile del Mantova, ho cominciato a girovagare e avendo la fortuna di militare in realtà importanti come il Suzzara ripartito dalla Seconda dopo il fallimento, con il quale ho vinto tre dei sette campionati conquistati in provincia di Mantova”.
E poi quasi per gioco, è partita la nuova avventura sulla panchina che è ormai giunta al decimo anno: “Ho iniziato -afferma Scaravelli– dagli Allievi del Lunetta, passando alla Juniores del Curtatone e di nuovo agli Allievi del Marmirolo alla guida dei quali ci siamo qualificati ai Regionali. Successivamente, ho ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile del Pegognaga, poi sono stato al S.Egidio S.Pio X e all’Under 15 del Chievo Women. La Robur Marmirolo, infine, è stata l’ultima tappa prima del gradito ritorno alla Don Bosco”.
Cinquant’anni compiuti lo scorso 22 febbraio, rappresentante di prodotti per carrozzerie d’automobili, Cristiano è padre di due figlie rispettivamente di 23 e 14 anni. “Devo la mia passione -conclude- a mio padre che ha trascorso una vita nel calcio, prima da portiere e poi come dirigente. Io invece sono nato come centrocampista e poi ho giocato sempre con il 10 sulle spalle. Maradona e Roberto Baggio sono stati i due grandi numeri 10 cui m’ispiravo e all’epoca della Primavera del Mantova ho incontrato ben quattro volte Del Piero quando giocava nel Padova, si vedeva dove sarebbe arrivato”.
Stefano Aloe