Un debutto da sogno quello di Manuele Galafassi sulla panchina del Rapid United: subentrato all’esonerato Roberto Perboni, il 45enne tecnico di Casalmaggiore (CR) ha ottenuto un rotondo successo per 4-0 a spese della Primavera Stagnolmese terza in classifica. “Non poteva cominciare meglio -sorride il neo allenatore del Rapid- sotto tutti i punti di vista: abbiamo svolto appena due allenamenti, giusto il tempo per chiarire un paio di concetti di gioco e i ragazzi sono stati bravissimi nel metterli in pratica nel migliore dei modi. Poi naturalmente c’è stata anche un pizzico di fortuna perché la partita si è incanalata subito sui binari giusti e si è conclusa alla grande”.
RITORNO A SORPRESA
“Come tutti gli allenatori -sottolinea Galafassi– che sono fermi ai box, naturalmente speravo in una chiamata perché volevo fortissimamente tornare in pista ma sinceramente non mi aspettavo che quella chiamata arrivasse dal Rapid United. Avevo allenato la Juniores Regionale nel 2017/18, subentrando a Marco Mantovani che era stato messo alla guida della Prima squadra e in quella stagione eravamo riusciti a salvarci con 2-3 turni d’anticipo. I rapporti con la società sono sempre stati buoni e sono felice d’essere ritornato”. “Ho trovato -continua- un gruppo di ragazzi umili e disponibili, tanti ragazzi li conoscevo già e tutti si stanno allenando con entusiasmo e intensità. Ritengo che la rosa allestita dal club e dal mio predecessore Mister Perboni sia abbastanza completa e ci siano delle ottime basi sulle quali lavorare. Aldilà della tecnica e della tattica, da parte mia proverò a trasmettere passione, mentalità e cultura del lavoro che rappresentano i valori in cui credo”.
FUORI DAL CAMPO
“Come allenatore -conclude- non c’è nessuno in particolare cui m’ispiro nel senso che il calcio sia bello dalla Serie A alla Terza categoria e quindi ci sia sempre qualcosa da imparare a ogni livello e per questo cerco di carpire i segreti di tutti. Poi sono una persona che vive per il calcio, tanto è vero che nel tempo libero vado sempre a vedere qualche partita. Nella vita, lavoro in un’azienda di Casalmaggiore che opera nel settore alimentare e quando non sono in giro per i campi, preferisco stare con la mia famiglia. Ho due figli uno dei quali, Filippo, gioca nel Castiglione in Eccellenza e mi sembra se la stia cavando bene. Tra l’altro mi piace stare in cucina e mi diverto ai fornelli. Ho il cuore bianconero e la Juventus che ho avuto la fortuna di vivere è quella di Marcello Lippi degli anni 90”.
Stefano Aloe