Ventidue anni da presidente del GS Luzzara Calcio e, dopo tre anni di pausa, è ritornato in pista in qualità di direttore sportivo del nuovo Suzzara.
Fausto Filippini ha accettato l’opportunità offertagli dal nuovo patron Antenore Pigozzi, varcando per la prima volta in carriera il confine tra Reggio Emilia e Mantova. “Siamo reduci da un’estate travagliata -sottolinea il diesse bianconero- per via delle note vicende che, fortunatamente, si sono risolte grazie alla disponibilità del presidente Pigozzi a rilevare la vecchia società il 20 luglio scorso, praticamente fuori tempo massimo. Credo che sia stata la soluzione migliore per assicurare un futuro al calcio suzzarese, partendo in ritardo nel programmare la nuova stagione ma riuscendo almeno a mantenere la categoria”.
Il neonato Suzzara Sport Club ha solamente due mesi di vita e ha già dovuto affrontare una miriade di problematiche: “Il compito più difficile -spiega Filippini- è stato certamente nell’allestimento della rosa perché tanti calciatori, anche di nostra proprietà, avevano già un accordo con altre società e quindi c’è voluto un grande sforzo per convincerli a rimanere. In sede di campagna acquisti, inoltre, ci siamo mossi più tardi di tutti e abbiamo fatto il massimo di ciò che era possibile fare in queste condizioni”. La scelta chiave per la rinascita del Suzzara è stata quella dell’allenatore, con il ritorno di Agide Artoni: “L’uomo ideale -dichiara il direttore sportivo bianconero- perché dopo la salvezza ottenuta due stagioni fa, oltre a godere della fiducia dei tifosi, era la figura adatta a guidare la squadra in questo particolare momento storico. Un tecnico preparato, con tanta voglia di rimettersi in gioco e molto legato a questi colori, quindi ribadisco che con Mister Artoni abbiamo messo il Suzzara nelle mani migliori possibili”. Dopo oltre dieci mesi di digiuno, alla prima di campionato è arrivata la tanto attesa vittoria e per giunta in un derby: “Contro la Serenissima -conclude Filippini- abbiamo conquistato tre punti molto importanti che rappresentano per noi una gran bella boccata d’ossigeno. Ma dobbiamo tenere il profilo basso, anche se sappiamo che nell’ambiente le aspettative sono notevoli e quindi dovremo essere bravi a mantenere l’equilibrio sia nei momenti positivi che in quelli negativi. Il nostro obiettivo deve essere la salvezza e tenteremo di raggiungerla prima possibile”.
S.A.