Classe 1999, gonzaghese doc e laureando in Economia aziendale presso l’Università di Parma, Alessandro Capelli è il più giovane direttore sportivo della provincia di Mantova e dintorni. “Sono al mio primo anno assoluto da Ds -spiega- qui alla Dinamo Gonzaga, mi sto trovando bene e sto conoscendo l’ambiente, i dirigenti e i calciatori. Per noi è una stagione di grande rinnovamento, c’è un bella armonia e ci si aiuta tutti gli uni con gli altri. Mi hanno proposto di fare il direttore sportivo in estate, durante un importante torneo a Porto Mantovano e ho detto subito di sì. Credo che in questo ruolo, la cosa prioritaria sia farsi accettare dal gruppo, perciò mi confronto costantemente con i giocatori e l’allenatore e viceversa. Al momento, sono molto contento di come stanno andando le cose e quando avrò terminato gli suddivise, deciderò se rimanere nel mondo del calcio oppure no”.
STAGIONE 2024/25
“Il nostro obiettivo -sottolinea Capelli– è quello di migliorare la posizione dello scorso anno ed essendo giunti secondi, sappiamo che esiste un solo modo per riuscirci. Sicuramente ce la giocheremo fino all’ultima giornata ed eventualmente anche ai play-off. Gli innesti di Cristian Bianchi e Matteo Lonighi vanno in questa direzione: si tratta di elementi di qualità ed esperienza che spero possano dare ulteriore valore e motivazione alla tutta la squadra. Il campionato mi pare sia di livello superiore rispetto alla passata stagione, ci sono tanti avversari importanti, alcuni che si stanno confermando tali e altri che sono partiti un po’ in sordina”. “Il sogno -aggiunge- sarebbe giocare il derby con il Gonzaga in Prima categoria ma, a prescindere dalla rivalità che è più sentita fra i dirigenti che fra i calciatori, ritengo che per il bene del paese sarebbe opportuno dare vita a una fusione. Sono anni che stiamo tentando, mi auguro si possa andare in porto al più presto”.
FUORI DAL CAMPO
“Il calcio -conclude- è la mia più grande passione, anche se ho giocato soltanto a livello giovanile. Mia madre e mio zio mi hanno trasmesso il tifo per il Milan e ricordo sempre con affetto i trionfi della mia infanzia. I miei beniamini sono sempre stati Kakà e Ronaldo il Fenomeno, anche se ha vestito la maglia rossonera a fine carriera”.
Stefano Aloe